Ebbene, nei giorni scorsi seguendo la prassi normale al triage dinanzi all’ospedale, l’uomo si è sentito dire da uno dei volontari che opera nella struttura-filtro che doveva fermarsi lì e non poteva assistere la donna attesa in reparto per i controlli del caso. Nonostante le insistenze, e dopo aver rappresentato più volte la situazione di necessità, l’uomo non si è arreso e ha contattato la polizia.
Gli agenti che operano nel presidio sanitario, una volta intervenuti, hanno verificato la situazione e consentito alla coppia (assieme) di salire in reparto per sottoporsi alle terapie del caso. La situazione, sotto questo profilo, è tornata alla normalità, ma l’involontario protagonista dell’episodio continua a masticare amaro.
“Le regole le conosco”, racconta, “ ma è altrettanto vero che la mia compagna ha bisogno di essere sostenuta mentre sale in reparto. E credo che non sia giusto che le direttive per superare il triage siano date da volontari o comunque da persone che non hanno titolo a farlo. Io mi sono puntato e ho chiesto l’intervento della polizia per risolvere un problema che mai in precedenza si era presentato”.