Ospedali sotto pressione e in difficoltà, le raccomandazioni contro l’influenza

Il mix di influenza e Covid che si sta abbattendo sull’Italia in queste settimane sta mettendo a durissima prova la tenuta delle strutture ospedaliere.

Una tenuta che è in bilico anche presso il Santissima Annunziata che, come il resto degli ospedali della penisola, è costretto a fare i conti con il sovraffollamento dei pazienti alle prese con gli effetti degli attacchi dei diversi virus influenzali oggi in circolazione nel Paese.

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Sembra essere superato il momento di sovraffollamento nell’ospedale – abruzzo.cityrumors.it

A tal fine, un’unità di crisi è stata subito attivata dopo le feste natalizie, in maniera tale che si possa far fronte con maggiore efficacia al sovraccarico dei reparti. A confermarlo è Emanuele Tafuri, primario del pronto soccorso teatino, che rammenta come “a un certo punto ci siamo ritrovati ad avere ben 30 pazienti in barella, in attesa che si liberassero posti letto nei reparti. Era come se ci dovessimo occupare di una sorta di nuovo reparto all’interno del pronto soccorso. E a riguardo un ringraziamento va al personale che, al di là del lavoro solito, ha dovuto anche occuparsi dell’assistenza a questi pazienti”.

La situazione al collasso, oggi in miglioramento

Attualmente però, per fortuna la situazione sembra essere stata ricondotta sotto controllo: l’affollamento è rimasto, a causa della coincidenza tra influenza e Covid, ma non si parla più sovraffollamento.

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Le strutture ospedaliere scontano errori di pianificazione – abruzzo.cityrumors.it

Il fatto che il picco sia passato, però, non deve far correre in secondo piano un problema strutturale, quello della sanità territoriale che non riesce a fare pienamente da filtro per evitare che i pazienti si riversino in pronto soccorso.

“Il picco – rileva rilevato il direttore della Clinica medica Francesco Cipollone – ritengo ci sia stato la scorsa settimana e ci ha creato certamente problemi logistici. Ma ormai l’esperienza maturata nel corso dell’emergenza Covid ci ha abituati a riconvertire aree dell’ospedale per trovare nuovi posti letto. I dieci posti in più sono bastati a decomprimere il pronto soccorso. Certamente il personale sanitario è sotto pressione. Dal periodo natalizio i reparti si sono riempiti e ci siamo dovuti sobbarcare di grossi carichi di lavoro. A molti è stato chiesto di rinunciare alle ferie per non lasciare sguarniti i reparti».

Sebbene la situazione sia sotto controllo, e vengano comunque rinnovati gli inviti alla vaccinazione, Cipollone non manca di sottolineare come negli ospedali, compreso il proprio, ci sia da tempo una grave carenza di personale, con errori di pianificazione a cui si possono rimediare cambiando le norme sull’accesso al corso di laurea di Medicina che prevede il numero chiuso.

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