Nereto. Palloncini fatti volare in cielo sulle note Amala, l’inno ufficiale dell’Inter, poi intervallate dalla colonna sonora dei Goonies, il suo film preferito.
Tutta Nereto si è stretta oggi per dare l’ultimo saluto a Fabio Addarii. Avrebbe computo 32 anni il prossimo 18 gennaio Fabio, scomparso per un’insufficienza cardiaca come stabilito dall’autopsia. Lacrime e commozione dentro e fuori della chiesa del Suffragio per dare l’ultimo saluto al giovane, simbolo della cortesia, sensibilità.
Che amava tutti e che si faceva amare da tutti. Un triste destino quello di Fabio Addarii, trovato senza vita in casa dai familiari e scomparso due mesi dopo dal papà Lucio, dipendente comunale e voce ufficiale dei tempi d’oro del calcio Nereto. E’ stato un pomeriggio triste quello vissuto dalla comunità cittadina. E particolarmente toccanti sono stati i ricordi legati alla figura di Fabio arrivati dal pulpito durante la funzione religiosa officiata da don Mario Merletti.
E’ stato lo stesso sacerdote, durante l’omelia a rendere pubblico un messaggio che il giovane gli aveva inviato in occasione delle feste di Natale. Fabio sentiva avvicinarsi questo momento. Un traguardo, quello dell’incontro con Dio, arrivato troppo presto”, ha detto il sacerdote particolarmente emozionato. “Amava dio. Amava tutti con semplicità. Non c’era cattiveria. Non vedeva il male in nessuna persona. Sempre sorridente”. E un lungo applauso ha accompagnato le parole rotte dall’emozione del suo amico del cuore Luca Catalucci: dai momenti condivisi alla grande amicizia e bontà di Fabio.
Poi il feretro è stato salutato da un applauso all’uscita dalla chiesa, quasi a voler alleviare il dolore del fratello Marco e della madre Antonella. Mentre i palloncini venivano fatti volare in cielo, sulla bara la posa della sciarpa del Nereto e la storica maglia numero 9 di bomber Breglia. Le altre passioni di Fabio, assieme al cinema e al teatro, che lo accompagnano verso l’ultimo viaggio terreno.
https://youtu.be/4mBwa6jMweo