Un furto da veri professionisti, perché tutto è stato studiato nei minimi particolari.
Ma se il colpo all’Euromobili della famiglia Monaco, lungo la statale 80 a due passi dal casello autostradale di Mosciano, è andato a segno, quello che la stessa banda avrebbe voluto compiere alla cassaforte della Banca Tercas è andato a vuoto perché l’allarme ha costretto i ladri a desistere, abbandonando sul posto 4 pesanti mazze, un paio di picconi e una mola gigantesca utilizzati poco prima per aprire la piccola cassaforte a muro dello showroom.
L’allarme è scattato intorno alle 2,30. Quando Mariano Monaco, titolare dell’Euromobili, è arrivato sul posto si è trovato dinanzi ad una scena raccapricciante. Il tetto del capannone più ad est del salone espositivo era stato letteralmente sventrato. I ladri, almeno 4 ma forse anche più visto il numero degli arnesi rinvenuti sul posto, si sono calati dall’alto, e una volta dentro hanno iniziato a rovistare ovunque. Sono poi arrivati nell’ufficio del titolare trovando dietro un quadro la cassaforte a muro. Con mazze e picconi l’hanno divelta portando via degli oggetti preziosi, contanti, per un valore che lo stesso titolare deve ancora quantificare.
Ma si parla di cifre alte, oltre i 20mila euro. Lo showroom all’interno avrebbe un sistema di videosorveglianza che però non sarebbe collegato ad un impianto d’allarme. La banda ha anche sfondato la parete divisoria tra il salone espositivo e gli uffici della Banca Tercas, con l’intento di entrare nell’istituto di credito e aprire la cassaforte. Il colpo è saltato perché l’allarme è scattato nel momento in cui il muro ha ceduto. In pochissimo tempo è arrivata sul posto la pattuglia dell’Italpol, l’istituto che si occupa del servizio di vigilanza per conto della banca.
Poco dopo anche una pattuglia dei carabinieri del radiomobile della compagnia di Giulianova. Da un primo sopralluogo i militari hanno scoperto che i ladri sono passati dalla parte retrostante scavalcando una piccola recinzione. Raggiungere poi il tetto non è stata cosa difficile. Qui hanno sfondato la copertura in eternit.
Da capire se il colpo all’Euromobili è stato un ripiego o hanno agito contemporaneamente: mentre alcuni componenti la banda sfondavano il muro che separa la Banca Tercas, gli altri hanno operato alla cassaforte del mobilificio. I militari comunque non escludono l’ipotesi secondo cui ad agire sia stata la stessa banda che una decina di giorni fa ha portato via la cassaforte dalla Bcc di Tortoreto. Anche in questo caso i ladri avevano sfondato il muro divisorio di un vecchio mobilificio.
Esattamente un anno fa venne invece fatta saltare la cassaforte dello sportello bancomat della filiale della Banca Tercas di via Crispi, sempre a Mosciano.