Era l’8 dicembre scorso quando Mauro Porrini, 71enne, comincia la sua battaglia per la vita.
“Da giorni stavo poco bene, febbre, diarrea e tosse che con il passare dei giorni si intensificava.
Dopo vari giorni a casa in attesa del tampone, il 16 dicembre vengono a visitarmi le dottoresse dell’USCA e decidono di ricoverarmi in ospedale per tenere sotto controllo la situazione.
All’arrivo in ospedale diagnosticano una polmonite interstiziale bilaterale da Covid.
Dopo 9 tamponi positivi avevo perso le speranze fin quando la mattina del 20 gennaio mi vedo tutti i medici a gioire attorno al letto per la mia negatività. Una delle notizie più belle mia vita. E’ stato come rinascere.
Con queste poche righe ci tengo ad esprimere la mia soddisfazione e gratitudine per la buona qualità dell’assistenza ricevuta a tutto il personale medico e paramedico dell’ospedale San Liberatore di Atri del reparto di Medicina Covid 4 e successivamente nel reparto di Riabilitazione.
L’esperienza, la capacità e la preparazione, che contraddistinguono il lavoro dei medici e di tutta l’equipe professionale, sono accompagnate da una distintiva componente umana e di profondo rispetto per il paziente; peculiarità necessarie e benefiche che contribuiscono senz’altro alla ripresa sia fisica che psicologica dell’ammalato, grazie al clima di pace e tranquillità che si respira nel reparto.
Un grazie ancora a voi tutti, in particolare al Primario Enrico Marini, alla Dottoressa Giuseppina Franzone del reparto di riabilitazione, ai Medici, Dottoresse, Infermieri, OSS e a tutto il personale, per l’ottima gestione del Reparto da me personalmente costatata. Grazie di cuore, con l’augurio che possiate proseguire con altrettanto successo e soddisfazione il vostro lavoro.