Morro d’Oro. Fin dalla scuola d’infanzia (e anche ora al secondo anno della secondaria di primo grado) le viene negato un insegnante di sostegno, nonostante la battaglia avviata dai genitori, tra sentenze del Tar e diffide legali.
È la storia di una bambina affetta da una delicata condizione clinica di sindrome di Down e crisi epilettiche, che frequenta la scuola di Morro d’Oro, nell’Istituto Comprensivo Notaresco.
Ad oggi, dopo circa dieci anni di battaglie, Claudia Frezza e Vito Di Bonaventura continuano a denunciare l’ingiustizia subito dalla figlia: “i diritti che le sono stati negati e i conseguenti danni subiti non sono cosa degna di un paese civile”.
La mamma della bambina parla di un “calvario” che ha inizio dieci anni fa dalla scuola dell’infanzia. Negli ultimi due anni né la scuola né l’Ufficio scolastico provinciale “si sono dimostrati in grado di trovare una soluzione”.
Il risultato, raccontamp, è che dal settembre 2017 alla bambina sono stati assegnati prima un insegnante ordinario, di inglese, e poi uno di educazione fisica, al posto di un “docente di sostegno qualificato, accampando come scusa la ‘carenza di organico’”.
La vicenda della piccola di Morro d’Oro resta però ingabbiata tra le maglie della burocrazia e della rigida legislazione scolastica. Con la speranza che i futuri corsi di specializzazione (con i test alle porte) possano risolverla.
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