La Lega giovani Abruzzo, per mezzo di Mario Di Giovannantonio – responsabile alla disabilità del partito – e di Pio Ruggiero, coordinatore della Lega giovani di Pineto; si fanno portavoce della denuncia di una mamma che “paga le conseguenze” dell’assenza di docenti di sostegno specializzati che devono affiancare i ragazzi disabili a scuola: nel caso specifico, sua figlia.
La signora C.F. è madre di una ragazza con la sindrome di down che frequenta la scuola media in provincia di Teramo e che “rischia di rimanere senza insegnante di sostegno a causa dell’eccessiva lentezza e assurdità delle procedure di nomina degli accompagnatori specializzati”.
“In data 10 Settembre, giorno di apertura delle scuole, le graduatorie per la nomina degli insegnanti non erano ancora state fatte; ciò significa che una ragazza con disabilità, come tanti altri in tutta la provincia, era sprovvista di sostegno. Il giorno seguente viene assegnata alla ragazza un’insegnante che, però, rimane al suo fianco solo qualche giorno poiché non accetta il caso in quanto eccessivamente impegnativo.
Poi, il 18 Settembre, vengono eseguite le nomine ma nella scuola non si presentano insegnanti di sostegno. Finalmente, il 19 Settembre, con le nuove nomine, arrivano quattro insegnanti ma i problemi non finiscono: infatti, i docenti non sono specializzati nel sostegno, quindi la ragazza con sindrome di down è assistita, momentaneamente, da un’insegnante d’inglese che nulla ha a che vedere con il sostegno a un disabile”.
“Inoltre mi dissero che”, racconta la donna, “in settimana, le graduatorie sarebbero state aggiornate e che avrebbero fatto nuove nomine ma il 25 settembre ho chiamato la segreteria che mi ha precisato che non sono ancora pronte e che le tempistiche si allungheranno”.
“Ci troviamo dinanzi a una vicenda che lede il sacrosanto diritto di una ragazza disabile ad essere seguita da insegnanti preparati ai processi educativi e formativi specifici”, commentano Di Giovannantonio e Ruggiero. “E’ un dato di fatto che non sia stata garantita la continuità didattica ad una ragazza disabile. Questo non è concepibile in un paese civile come il nostro così come non è tollerabile che la stessa sia costretta a cambiare tre insegnanti in un mese, con tutte le conseguenze che ne conseguono.
È evidente che le procedure di nomina siano state realizzate con eccessivo ritardo e senza alcun criterio! La responsabilità, ovviamente, non può che ricadere su chi ha il patrocinio sulle procedure adottate. Chiediamo semplicemente buonsenso e rispetto nei confronti dei disabili. Chiediamo che, nel caso in questione, siano adottate urgentemente tutte le misure atte a rivedere i criteri di assegnazione dei docenti in modo che quelli assegnati siano inclini a tale tipo d’insegnamento. Basta con le prese in giro: i disabili hanno bisogno di tutela e non devono più essere abbandonati al loro destino”.