Le motivazioni sono note da giorni (a partire dalla carenza dei medici) e nel pieno della stazione estiva la decisione dei malumori li produce.
“I turisti della costa teramana non avranno la guardia medica dedicata come da anni avviene”, sottolinea Grimi, e dovranno informarsi sugli orari di visita, indirizzo e disponibilità dei medici di base. ” Allo stato attuale i pronto soccorso dovranno sopportare un surplus straordinario di lavoro e che tali notizie le abbiamo solo ora, a stagione in corsa.
“Difficile non pensare alle difficoltà delle persone, magari anziane o prive di auto, nella ricerca dei medici di base”, prosegue Grimi. “Non basta certo una nota sui siti dei comuni a risolvere il problema comunicativo. Difficile non prevedere disservizi, proteste, e soprattutto la delusione di chi pensa di arrivare su una costa moderna, infrastrutturata e capace di provvedere alla totalità delle esigenze dei turisti. Per l’ennesima volta gli operatori del turismo teramano dovranno sopperire con la propria capacità e volontà alle esigenze sanitarie dei turisti, perchè questo accadrà.
Ed accadrà in una stagione che vede le aziende già sotto pressione ‘per questioni di personale, redditività e gestione dell’emergenza Covid che quest’anno colpisce anche in estate. No, non si può definire questa situazione se non come una decisa involuzione delle capacità di accoglienza della costa teramana. Questo è quanto, e non mancheremo di pagarne gli scotti negativi mediatici e oggettivi”.