Dopo un’ordinanza dello scorso ottobre emessa dal sindaco Antonio Spazzafumo, arriva il bilancio dell’attività della Guardia Nazionale Ambientale in collaborazione con l’ispettorato PicenAmbiente.
“Cani e padroni di cani” cantavano a squarciagola Elio e Le Storie Tese, raccontando il disagio creato da quei padroni che, con noncuranza, se ne infischiano del rispetto delle aree pedonali comuni e non prestano attenzione alla rimozione e alla pulizia degli escrementi dell’animale. Ad Alba Adriatica, Comune in provincia di Teramo, per cercare di controllare la situazione, il sindaco aveva emesso un’ordinanza.
L’ordinanza, emessa dal sindaco Antonio Spazzafumo lo scorso ottobre, poneva delle norme di comportamento che ogni padrone di cane o chiunque ne fosse responsabile in un determinato momento (come un dogsitter), doveva rispettare così da rendere sempre più pulita la città e sensibilizzando al rispetto degli spazi condivisi. Per chiunque avesse disobbedito, erano previste delle sanzioni pecuniarie.
I controlli delle autorità e le sanzioni
A far nascere il bisogno di pulizia in città, ad Alba Adriatica in provincia di Teramo tuttavia, non sarebbero stati gli amici a 4 zampe né alcuni indisciplinati padroni. A innescare il dibattito, sarebbe stato il mercato bisettimanale, in cui erano stati multati tre ambulanti per aver trasgredito l’ordinanza di decoro urbano emessa dal sindaco Antonio Spazzafumo.
L’ordinanza infatti, impone che:“Durante lo svolgimento del mercato e in particolare al termine delle operazioni di vendita, tutti gli operatori commerciali sono obbligati a ripulire i rifiuti in maniera differenziata, in sacchetti di plastica (trasparente o semitrasparente) in modo da evitarne la dispersione”. Non tutti sono riusciti a sottostare a questo obbligo, vedendosi irrorate multe fino a 200 euro.
Il discorso si è poi esteso ai padroni di cani, rivelatisi più volte non curanti degli spazi condivisi dalla comunità, L’ordinanza del sindaco Spazzafumo a riguardo, è molto chiara: il detentore di un cane, nel portarlo a spasso, deve dotarsi di un contenitore che può essere una bottiglietta, una boccetta, un nebulizzatore, che sia adeguato al trasporto d’acqua, senza che questa sia miscelata con detergenti o agenti chimici di ogni sorta.
Quell’acqua, dovrà essere utilizzata per il risciacquo di qualunque superficie venga sporcata dall’urina dell’animale. Inoltre, viene fatto divieto di far fare i bisogni in prossimità di portoni di abitazioni, negozi, vetrine e, in generale, in adiacenza a luoghi privati. Resta poi valido l’obbligo di portare con sé dei sacchettini per la raccolta delle feci. I controlli effettuati, hanno già rivelato dieci persone inosservanti, che sono state punite con multe tra i 25 e i 500 euro.