Inaugurata, tra le polemiche, la pista ciclabile tra Silvi e Città Sant’Angelo FOTO

Sorpresa a Silvi per la scelta effettuata dal Comune di Città S. Angelo e dalla Provincia di Pescara, senza concordarla con la Provincia di Teramo e con il Comune di Silvi, di inaugurare oggi il breve tratto di pista ciclabile  dal nuovo ponte sul Saline va a bloccarsi a pochi metri dal ponte sul Piomba.

“Ciò che in particolare indigna di questa vicenda – ha dichiarato il vicesindaco/assessore ai Lavori Pubblici Luciana Di Marco – è l’atteggiamento del sindaco di Città S. Angelo e della Provincia di Pescara che hanno deciso di aprire solo il tratto compreso nel territorio di propria competenza inaugurando, in forte ritardo, un’anomala pista ciclabile che si blocca, a mò di vicolo cieco, a pochi metri dal ponte sul Piomba realizzato, a cura della Provincia di Teramo e del Comune di Silvi, diversi anni fa nel pieno rispetto del cronoprogramma fissato dalle parti con la previsione di affiancarle una strada alternativa alla SS.16 perennemente intasata dal traffico nei due sensi di marcia”.

“Non è facile capire come, in un tempo in cui non hanno più senso i confini transnazionali, si possa programmare lo sviluppo di un territorio senza condividere le scelte con tutti gli enti interessati. Ad ogni modo l’amministrazione comunale di Silvi, in sintonia con l’Amministrazione provinciale di Teramo che ha già assicurato piena collaborazione, cercherà di risolvere il caso nel più breve tempo possibile in considerazione anche dei buoni rapporti da sempre intrattenuti con la Provincia di Pescara e il Comune di Città S.Angelo”.

La replica del presidente della Provincia di Pescara, Ottavio De Martinis

“È paradossale che un amministratore si indigni davanti a un’opera strategica anche per il proprio territorio e realizzata entro i termini previsti – afferma il presidente De Martinis – . Quello che dovrebbe indignare è in realtà altro e, cioè, il fatto che mentre sul lato pescarese si siano rispettati i tempi e si sia raggiunto l’obiettivo di congiungere la Ciclovia Adriatica al confine con Silvi, dall’altro, dopo anni di attesa, ci sia ancora una condizione di stallo a causa del mancato adeguamento del ponte sul Piomba. Anziché contestare l’inaugurazione avvenuta questa mattina il vicesindaco di Silvi avrebbe fatto bene a sollecitare la provincia di Teramo, al fine di completare i lavori che consentirebbero ai tanti ciclisti di varcare in bici il confine tra Città Sant’Angelo e Silvi”.

“Ma, come detto questa mattina durante l’inaugurazione, il vicesindaco non si sforzi al riguardo, perché, forte di una ottima collaborazione tra Province, oltre che a completare i lavori sul nostro versante mi sono preoccupato anche di interloquire con il vicepresidente di Teramo, Jwan Costantini che ha assicurato, in tempi brevi, la risoluzione dell’annosa questione del ponte sul Piomba. Peraltro, ci si chiede come sia possibile che il vicesindaco parli di rispetto del cronoprogramma quando la pista ciclabile trova un tappo proprio in prossimità del confine con Silvi? Una volta conclusi i lavori e assicurata la fruibilità della ciclovia, anche per una questione di sicurezza legata al cantiere, avremmo dovuto aspettare ancora mesi prima di aprire? E perché? Sarà forse perché il vicesindaco teme che i suoi concittadini possano lamentare ritardi prendendo ad esempio positivo chi, invece, ha lavorato rispettando tempi e aspettative? Se fosse così ci sarebbe davvero da indignarsi perché, un amministratore serio, davanti a una importante inaugurazione come quella di questa mattina avrebbe esclusivamente dovuto gioire e festeggiare”.

‘Mi risulta, peraltro, che negli anni più volte il mio predecessore Zaffiri abbia dialogato con il Comune di Silvi per giungere a soluzioni funzionali e condivise e che di recente la Regione, su richiesta della Provincia di Pescara, abbia anche organizzato una riunione di coordinamento al fine di raggiungere insieme gli obiettivi. Di diverso cosa si sarebbe dovuto fare secondo il vicesindaco? Davanti a questo quadro e dopo l’infelice uscita del primo pomeriggio, chiedo ai cittadini, chi dovrebbe indignarsi?”.

 

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