Imprese in provincia di Teramo: positivo il saldo demografico

Teramo. Gli effetti negativi della ondata pandemica sulla economia nazionale, non sembrano influenzare, per il momento, la dinamica demografica imprenditoriale sia a livello nazionale che provinciale.

 

Lo dice il report della Camera di Commercio di Teramo che rileva come, nel corso del terzo trimestre 2020, la differenza tra nuove iscrizioni e cessazioni aziendali è risultata positiva in provincia di Teramo, attestandosi a +169 imprese. Le iscrizioni ammontano a 375 unità, le cessazioni sono state 209. Tale dinamica scaturisce dall’andamento positivo registrato per le società di capitale (+ 103 imprese) e per le ditte individuali (+69 imprese). Lievemente negativo il saldo delle società di persone (- 5 imprese). Il tasso di crescita (0,47%) si posiziona ben al di sopra del dato medio regionale (0,43%) e nazionale (0,39%) .

A livello settoriale i saldi positivi si riscontrano per le attività agricole (20 unità), per i servizi di informazione e comunicazione (12 unità), per le attività manifatturiere (8 unità), per le costruzioni (6 unità), per le attività finanziarie ed assicurative (6 unità). Andamenti negativi si registrano per le attività commerciali complessivamente intese (-9 unità) – con una dinamica particolarmente negativa per il commercio al dettaglio (-19 unità) – per il settore dei trasporti (- 9 unità), per le attività di alloggio e ristorazione (- 8 unità).

L’andamento cumulato per i primi nove mesi del 2020, evidenzia per la provincia teramana un dato positivo e migliore rispetto ai primi nove mesi del 2019.

Il saldo iscrizioni-cessazioni ammonta a 90 unità (33 unità nel 2019), quale differenza tra 1.307 imprese iscritte e 1.217 imprese cessate. Risultato sul quale ha influito in maniera determinante la performance delle società di capitale, con un bilancio di + 196 unità, a fronte di risultati negativi per le altre forme giuridiche di impresa.

Il settore dell’artigianato, nel corso del terzo trimestre 2020, fa registrare un saldo demografico positivo pari a 9 unità, quale differenza tra 84 nuove iscrizioni e 75 cessazioni, un valore significativamente inferiore al saldo del secondo trimestre (+ 65 imprese).

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