A loro è stata dedicata la lapide scoperta nel corso di una cerimonia voluta dall’Ente porto e benedetta da don Luca, sistemata a ridosso della nicchia in onore della Vergine del Mare. Ai piedi un ulivo, simbolo di pace, ma anche di longevità.
Perché il ricordo resti profondo nella memoria dei familiari e della comunità come ha sottolineato il vice presidente dell’Ente Porto Fabrizio Bonaduce.
In coda ai nomi scritti su questa lapide un nodo piano, che vuole rappresentare il legame perenne della comunità giuliese con la memoria e la storia, nel ricordo di chi ha perso la vita lavorando in mare. Il sindaco Jwan Costantini.
Durante la cerimonia, a cui hanno preso parte anche le autorità civili e militari, letta una poesia di Gino Gervasini, dedicata al porto, Sandro Brandimarte ha ricordato la tragedia del motopesca Rosa di Anzio, nel 1951. Lo storico Walter De Berardinis è riuscito a documentare una tragedia del mare di fine 800.