Opera d’arte recuperata dai carabinieri di Martinsicuro.
Il dipinto è stato rubato in epoca imprecisata e comunque nel corrente anno dalla chiesa di San Michele Arcangelo di Rocca Santa Maria località Riano. Si tratta di una pala d’Altare delle dimensioni di cm. 168X103, databile intorno al 1700 di autore ignoto raffigurante “Madonna con Bambino assisa in un trono di nuvole incoronata da Angeli, San Michele Arcangelo e Angelo custode”.
Al recupero si è arrivati in seguito ad un’attività in sinegia tra Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila e dalle Compagnie Carabinieri di Teramo e Alba Adriatica, coordinati e diretti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo.
Del dipinto non si hanno molte notizie storiche, tuttavia il compianto don Franco Marcone (1976-2011) nel periodo del suo servizio pastorale a Rocca Santa Maria e Torricella Sicura aveva dato inizio a una ricerca storica, sociale e culturale sui territori montani. Il sacerdote aveva realizzato delle schede riassuntive delle visite pastorali di alcune chiese. Il lavoro doveva confluire in un elaborato storico che non ha visto la luce a causa della prematura scomparsa di Don Franco.
Tuttavia la preziosa e importante ricerca storico documentale seppur incompleta ci consente oggi di poter datare con una certa approssimativa sicurezza il periodo di esecuzione del dipinto, infatti lo stesso in data 22.07.1611 non si trovava nella chiesa allora chiamata S.Angelo, così come registrato nella visita effettuata in tale data da Mons. Visconti, si dice che: “nell’altare in pietra è presente un affresco raffigurante la Vergine con Bambino, S. Leonardo, S. Michele Arcangelo e altri Santi”. La presenza del dipinto viene annotata nella visita pastorale del 14.09.1742 da parte di Mons. De Rossi, sempre nell’unico altare in pietra della chiesa che muta l’intitolazione da Sant’Angelo a San Michele Arcangelo. In sostanza la tela si trovava in quel luogo sicuramente sin dal 1742 o anche in periodo antecedente. Adesso il dipinto sarà custodito dalla Diocesi e ritornerà nel suo luogo di origine non appena le situazioni di sicurezza lo consentiranno.