Il cadavere è stato individuato un centinaio di metri fuori dall’imboccatura del bacino portuale, all’altezza del molo sud, quindi ben oltre il punto in cui si è consumata la tragedia. A dare l’allarme intorno alle 10 è stato un giovane istruttore di vela della Lega Navale di Giulianova, Matteo Gervasini.
Il corpo di Mohamed è stato successivamente recuperato dai sommozzatori e sistemato a bordo del gommone della Guardia Costiera in attesa del nulla osta del magistrato inquirente per il trasporto all’obitorio di Giulianova. Con ogni probabilità verrà decisa l’autopsia per stabilire le cause del decesso. Non sembrano esserci dubbi, comunque, sul fatto che sia morto annegato.
Dopo 48 ore dalla tragedia i resti del povero ragazzino sono tornati a galla. Nei due giorni precedenti gli uomini della Capitaneria di Porto, del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco e della Croce Rossa avevano setacciato e scandagliato il fondale lungo un tratto di mare di oltre 15 chilometri, compreso tra il punto in cui il materassino si è ribaltato sino all’altezza di Pineto. E’ quasi certo che il corpo sia rimasto sempre in zona, forse anche incagliato tra gli scogli, prima di riemerge.
Presenterebbe delle piccole abrasioni dovute allo sfregamento contro i massi e la sabbia. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’esame autoptico. Intanto vanno avanti le indagini da parte della Capitaneria di Porto di Giulianova, coordinate dal Tenente di Vascello Claudio Bernetti, e della Procura di Teramo.
E’ stato già ascoltato Said, il compagno di Mohamed e con il quale si era avventurato in mare, nonostante le bandiere rosse esposte in spiaggia dai bagnini per le condizioni meteo proibitive: vento di tramontana con raffiche a 13 nodi e moto ondoso forza 3. Il fatto era accaduto lunedì in tarda mattinata, intorno alle 12,30. Said era riuscito a mettersi in salvo e ad avvertire i bagnini. Ma sembra che all’inizio non fosse stato creduto. Un particolare su cui bisognerà fare piena luce.
I soccorsi veri e propri sarebbero scattati solo due ore più tardi, quando i mezzi navali e aerei di Croce Rossa, Guardia Costiera e vigili del fuoco hanno iniziato a ispezionare la zona. Verranno esaminate anche le videoriprese delle telecamere a circuito chiuso degli stabilimenti balneari della zona. Mohamed viveva con la famiglia a Teramo da alcuni anni.
Era stato sottoposto ad un piccolo intervento chirurgico al cuore. Con la madre e l’amico lunedì scorso avevano deciso di trascorrere una giornata al mare. Il giorno successivo lui sarebbe partito per il Marocco per trascorrere un mese di vacanze nel suo Paese d’origine.
Per le 18.30; intanto, in piazza Martiri della Libertà, a Teramo, gli amici di Mohamed hanno organizzato un momento di ricordo e di raccoglimento in suo onore.