Un fermo tecnico di 45 giorni che consentirà ai fondali di riposare e favorire la crescita del novellame, agli armatori delle vongolare del Cogevo, il consorzio di gestione, di occuparsi della manutenzione delle imbarcazioni e in alcuni casi anche di piccola pesca.
Stop alla pesca delle vongole durante tutto il mese di marzo e metà aprile. Le oltre 80 barche riprenderanno il largo intorno al 15 aprile, in coincidenza quindi con le festività di Pasqua. La categoria porta avanti il programma di tutela dei fondali e di ripopolamento della pregiata venus galina.
E i risultati in questi ultimi anni si sono visti perché l’area di pesca del Cogevo, che si estende da Martinsicuro sino ai margini dell’Area Marina Protetta del Cerrano, grazie anche ad una serie di altre iniziative nate in collaborazione con l’istituto zooprofilattico di Teramo, sta tornando ad avere il suo interesse. Il mollusco infatti è tornato ad impossessarsi nuovamente dei suoi spazi.
Un quantitativo ridotto da catturare (circa 30 sacchi ad imbarcazioni) e meno giorni di pesca hanno permesso alla vongola di riprodursi. In questo modo gli armatori stanno cercando anche di superare il problema legato alla riduzione dello spazio di pesca dopo l’istituzione dell’Amp del Cerrano che si estende su uno specchio di mare di circa 7 chilometri tra Pineto e Silvi e per tre miglia al largo.
Sarà comunque interessante, alla ripresa dell’attività di pesca delle vongole, verificare se il progetto messo in campo dai pescatori con la Regione Abruzzo e l’Izs, e che riguarda la “semina” del novellame di venus galina ad oltre un miglio dalla costa, stia già dando i suoi risultati. Favorire la riproduzione delle vongole anche in una fascia costiera solitamente non adatta, potrebbe garantire agli armatori una maggiore ciclicità degli spazi di pesca.