Giulianova. L’annuncio, da parte dell’INPS, risale all’estate scorso. L’Istituto, infatti, dichiarò di aver conferito al Fondo i3-Silver, gestito da INVIMIT SGR, società completamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alcuni immobili da valorizzare, con la loro conversione in ‘senior housing’.
Il senior housing rappresenta un nuovo modello residenziale, che si sta sviluppando solo oggi nel nostro paese per rispondere alle esigenze di carattere sociale e demografico del mercato della «terza età». Non case di riposo, ma appartamenti di pregio, con annessi servizi (medici, commerciali, sociali, ecc.), che favoriscono l’abitare di anziani autosufficienti, che cercano luoghi dove trascorrere gli ultimi anni della loro vita in serenità, in un contesto piacevole e ricco di servizi.
Lo scopo è quello di mettere a reddito l’enorme patrimonio INPS, per la maggior parte arrivato in eredità dall’ENAM, Ente Nazionale Assistenza Magistrale (l’ex fondo di assistenza degli insegnanti delle scuole elementari e dell’infanzia), ad oggi spesso abbandonato, e creare opportunità per chi, oggi, cerca una vecchiaia serena in altri Paesi europei e non.
Con la costituzione del fondo i3 Silver, l’INPS ha confluito, ad oggi, immobili per oltre 300 milioni di euro, iniziando, nel luglio scorso, con il complesso dell’ex colonia Rosa Maltoni di Giulianova (formato dagli edifici storici e da uno stabilimento balneare fronteggiante), insieme al centro vacanze Lido Alberoni di Venezia.
L’obiettivo era quallo di far partire, da subito, attività di progettazione finalizzate alla riconversione in residenze, appositamente pensate per il mercato della “terza età”, dotate di una serie di servizi collettivi in grado di coniugare le esigenze di indipendenza con quelle di socialità ed assistenza, con un investimento, per la valorizzazione degli immobili, per circa 24,6 milioni di Euro, dotandoli così di una nuova vita e permettendo la loro reintegrazione nei rispettivi tessuti urbani.
Una bella occasione, per Giulianova, che potrebbe diventare luogo di residenza, oltre che di vacanza, di persone provenienti da tutta Italia, e non solo, recuperando una parte di pregio della città, da troppi anni abbandonata.
Per quanto riguarda il chiosco, invece, nel 2017 lo stesso è stato affidato, in gestione, per tre anni, e quindi dovrebbe riaprire a breve.
Nessuna vendita, quindi, degli immobili, come annunciato da qualcuno, ma solo l’affidamento ad un fondo di investimento, pubblico, che potrebbe, finalmente, recuperare la struttura, anche se, a quasi un anno dall’annuncio, di cantieri ancora non se ne vedono.