Sta dando i primi importanti risultati la semina di vongole a circa un miglio dalla costa.
Scattata tre settimane fa, grazie all’impegno del Cogevo, il consorzio di gestione delle vongolare di Giulianova, e alla collaborazione della Regione con l’assessore all’agricoltura e pesca Dino Pepe in prima linea, l’operazione ripopolamento dei fondali ha già un primo risultato: il novellame sta attecchendo su un fondale con una profondità che oscilla tra i 5 e i 7 metri.
Questo significa che la vongola comune, la venus galina, ha trovato il suo ambiente ideale per svilupparsi e raggiungere la taglia minima per essere pescata e commercializzata. Il prelievo però non avverrà prima di 6-8 mesi, forse anche un anno. Perché l’obiettivo dei pescatori è anche e soprattutto quello di consentire alle vongole di riprodursi naturalmente su questi fondali.
La strategia messa in campo dal Cogevo e dalla Regione ha anche uno scopo ben preciso: garantire ai pescatori di vongole uno spazio maggiore di pesca, fondali più ricchi, e possibilità di organizzare zone di pesca a seconda dei periodi. Un sistema del tutto simile all’attività che gli agricoltori svolgono in campagna quando mettono a dimora un ortaggio in un appezzamento definito, lasciandone riposare un altro.
E in mare con l’iniziativa delle vongolare accade un po’ la stessa cosa. Tra l’altro, con la semina del novellame a circa un miglio dalla costa, tra Giulianova e Roseto, le imbarcazioni del Cogevo recuperano anche quello spazio che è venuto a mancare da quando è stata istituita l’Area Marina Protetta del Cerrano.