Ricorre oggi, 10 febbraio, il Giorno del Ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. La ricorrenza, istituita per legge nel 2004, si propone di commemorare le vittime delle foibe e intende conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
Per rendere omaggio ai caduti delle foibe, la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri ha partecipato alla deposizione di una corona a Teramo in Via Martiri delle Foibe, manifestazione organizzata dal coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia.
“Il Giorno del Ricordo – afferma la Consigliera di Parità Brandiferri – rappresenta un momento di commemorazione e di riflessione a prescindere dall’orientamento e dal colore politico ed è stato istituito anche per rammentare che i morti sono sempre tali, senza considerare di quale parte essi siano. Una pagina nera della nostra storia che per molti anni l’Italia ha voluto dimenticare, ignorando la memoria di uomini torturati, assassinati e gettati nelle foibe, ma anche di donne stuprate, seviziate, massacrate e abbandonate a sé stesse, tanto che viene da chiedersi come mai si parli poco di certi episodi, soprattutto in un momento in cui i media sono costantemente focalizzati sul tema della violenza sulle donne, basti pensare che nei giorni scorsi si sono registrati addirittura tre casi di femminicidi in 24 ore. Nel massacro di cui parliamo persero la vita migliaia di nostri connazionali ma, nonostante l’immane tragedia, la vicenda delle foibe tende ad essere minimizzata e strumentalizzata per fini politici a tal punto che si tende quasi a considerare di serie B gli italiani che ne furono vittime. Bisogna censurare ogni forma di negazionismo in quanto di fronte ai genocidi non esistono ricorrenze più significative e riferite a eventi meno brutali rispetto ad altre. Il Giorno del Ricordo deve rappresentare l’occasione per riflettere e per far conoscere alle nuove generazioni l’orrore delle foibe per evitare il ripetersi di eventi così tragici”.