A Teramo ora c’è l’Albero Falcone. Il procuratore: “La mafia esiste, ma non ha più campo libero” VIDEO

Questa mattina con una sobria cerimonia è stato posto a dimora nella caserma dei carabinieri di Teramo “L’Albero Falcone”.

Alla manifestazione hanno partecipato molte autorità civili locali e provinciali, autorità militari e religiose, associazioni combattentistiche e d’Arma e comuni cittadini.

La manifestazione ha avuto inizio con un saluto da parte del comandante provinciale dei carabinieri di Teramo, colonnello Pasquale Saccone, a cui sono seguiti dei brevi e sentiti interventi da parte del procuratore della Repubblica, Ettore Picardi e del sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto. 

 

Il colonnello ha anche sottolineato come sia alta la guardia dell’Arma sul territorio teramano contro furti e truffe agli anziani, le problematiche in questo momento maggiori.

 

E’ stata data lettura di una nota fatta pervenire da Fausto D’Aleo, fratello del Capitano Medaglia D’Oro al Valor Civile alla Memoria Mario D’Aleo, ucciso dalla mafia nel 1983 a Palermo e di cui oggi ricorre il 69° anniversario della nascita.

Il momento più emozionate è stato l’ingresso nel cortile della piantina “dell’Albero Falcone”, portata da due studenti degli Istituti Comprensivi  D’Alessandro-Rinascimento di Teramo e Montorio-Crognaleto di Montorio al Vomano, in rappresentanza dei loro compagni presenti alla cerimonia. I due bambini Noemi e Mykyta sono stati accompagnati da due carabinieri forestali che li hanno aiutati nella posta a dimora sul terreno della pianta.

Ha quindi preso la parola il vescovo della Diocesi di Teramo-Atri monsignore Lorenzo Leuzzi, che dopo un breve cenno di saluto ha benedetto la pianta.

A conclusione della cerimonia tutti i presenti hanno cantato l’Inno Nazionale.

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