Bellante. Una vera e propria odissea per sottoporsi ai tamponi. A raccontare la vicenda è un uomo di Bellante, alle prese con una serie di lungaggini e ritardi nella possibilità di far sottoporre ai familiari dei test molecolari previsti. In una lunga lettera vengono raccontati i passaggi di una vicenda che testimonia tutte le difficoltà di un momento emergenziale.
Ecco la lettera:
“Il 5 novembre 2020 mio padre e mia madre si recano in un laboratorio privato per effettuare un tampone molecolare perché qualche giorno prima hanno avuto sintomi riconducibili al covid-19. Lunedì 9 novembre, risultano entrambi positivi e chiamiamo il medico di famiglia per aprire la pratica con la relativa segnalazione alla ASL. La segnalazione è stata fatta anche per mia nonna, 87 anni e invalida al 100%, perché anche lei ha avuto febbre e tosse. Venerdì 13 novembre mio padre e mia madre vengono contattati dalla ASL che fissa un appuntamento per domenica 15 novembre in Contrada Casalena a Teramo dalle 8.30 alle 10.30. Per mia nonna è stato detto di aspettare perché sarebbero venuti a domicilio in quanto invalida. Domenica, i miei si recano in Contrada Casalena dove ci sono altre dieci persone circa in attesa. Purtroppo però era tutto chiuso e dato che a telefono non rispondevano i miei genitori alle 10:30 sono tornati a casa in attesa di parlare con qualcuno. Alle 13:00 riesco a prendere la linea e chiedono scusa per l’inconveniente a causa di un errore di comunicazione.
Ci dicono di andare il giorno dopo, Lunedì 16 novembre sempre a Contrada Casalena. Effettuano il tampone e scopriamo che l’esito non arriva a noi ma al medico di famiglia. Non è possibile tutta questa burocrazia per un referto che andrebbe consegnato innanzitutto al diretto interessato e per conoscenza al medico di famiglia. A Teramo non funziona così e occorre fare un passaggio in più. I medici di famiglia non contattano i propri pazienti perché sono pieni di lavoro, visite, referti.
Quindi, mercoledì 18 novembre, contattiamo il medico e ci comunica che i referti sono arrivati martedì 17 alle ore 20.00 con esito positivo per mio padre ed esito INDEFINITO per mia madre che deve quindi ripeterlo. Chiamiamo di nuovo il numero ASL e ci dicono che saremmo stati contattati appena possibile per il prossimo tampone, non prima di 7 giorni.
Veniamo contattati per l’appuntamento fissato per il giorno Martedì 24 Novembre. Oggi, Giovedì 25 Novembre chiamiamo il medico di famiglia e ci comunica di nuovo l’esito positivo di mio padre e l’esito INDEFINITO di mia madre. Contattiamo di nuovo il numero ASL e ci viene detto che bisogna aspettare la chiamata di un operatore per fissare il prossimo appuntamento, ancora fra 7 giorni. Non ci resta che aspettare.
La ASL di Teramo si è poi dimenticata di mia nonna. Si parla tanto di salvaguardare la salute degli anziani, ma ad oggi non abbiamo ricevuto ancora nessuna chiamata per effettuare un tampone a domicilio dopo 17 giorni dalla prima segnalazione. In provincia di Teramo manca una vera e propria organizzazione di base. Non c’è organizzazione di nulla ma solo e tanta burocrazia.
I risultati dei tamponi, a Teramo, non sono positivi o negativi ma possono essere anche indefiniti e non si trova nessuno che dia una spiegazione di questo esito. Purtroppo non è solo la ASL a non essere pronta ma nessun ente pubblico è ancora pronto per affrontare questa seconda ondata.
I comuni con i loro sindaci sono completamente assenti ed incapaci ad affrontare i problemi dei cittadini. Vediamo solo sindaci che fanno passerelle negli ospedali ma non vediamo i fatti. Noi siamo residenti nel comune di Bellante e abbiamo telefonato per sapere come occorre fare per la raccolta dei rifiuti. Ho effettuato il numero dell’ufficio tecnico comunale e addirittura a loro non risultava un positivo da una settimana nel loro territorio. L’ufficio tecnico non sapeva nulla riguardo alle modalità di raccolta dei rifiuti. Anche qui, come per la ASL, il sito comunale è presente ma non aggiornato.
A Bellante, come sempre, regna il silenzio e l’ignoranza. Occorre più comunicazione, i cittadini devono essere informati su cosa e come bisogna fare in caso di positività e chi bisogna contattare in caso di necessità, magari anche attraverso i siti internet e social. Il direttore generale ASL Teramo ha affermato di recente che la situazione sta migliorando in provincia ma non è affatto vero. Se questi amministratori dovessero contrarre il Covid-19 non credo che passano i loro pomeriggi in attesa al telefono per parlare con un operatore e per avere informazioni riguardo questi tamponi. Non credo neanche che per un tampone attendano 20 giorni come aspettano gli anziani invalidi in casa. Occorre più responsabilità, meno passerelle e più lavoro/organizzazione.”