Alla giornata di studi, intitolata “Io tra reale virtuale. L’impatto dell’utilizzo della tecnologia e dei social sulla costruzione dell’identità e sulle strutture relazionali degli adolescenti”, hanno preso parte, oltre al Dirigente scolastico Stefania Nardini e al Presidente dell’AIGA di Teramo Stefano Franchi, le referenti del progetto d’Istituto di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo Paola Natali e Marcella Iustini e tre ospiti d’eccezione: l’Onorevole Devis Dori, lo psichiatra Domenico De Berardis e la nota criminologa Roberta Bruzzone. Presenti anche i rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine.
La prima parte della giornata ha avuto come protagonisti in sala i ragazzi delle classi terze della Scuola secondaria di tutto l’Istituto; collegati dalle rispettive aule anche gli studenti delle classi seconde. La seconda parte dell’incontro invece si è svolta a partire dalle ore 16.00 e ha visto un dibattito aperto a genitori e docenti che ha visto l’intervento unico della dr. ssa Bruzzone.
Queste le parole della preside Nardini ad apertura dell’incontro: “L’evento di oggi si inserisce nell’ambito di un progetto molto più ampio di iniziative e attività organizzate dal nostro Istituto al fine di prevenire atti di bullismo o cyberbullismo. Come prevede infatti la normativa, da tempo abbiamo istituito un’equipe di docenti referenti nell’ambito del bullismo e messo in atto una serie di strategie di intervento da realizzarsi durante tutto il corso dell’anno scolastico. Interventi che prevedono attività laboratoriali mirate per i diversi ordini di scuola, il monitoraggio costante delle dinamiche relazionali tra i bambini e i ragazzi attraverso un apposito questionario e il supporto psicologico di un professionista, oltre alla collaborazione con enti esterni e autorità locali per iniziative di vario genere, come quella odierna. In sostanza, una rete di professionisti e competenze al servizio degli studenti per guidarli in un percorso di alfabetizzazione emotiva, allo sviluppo di emozioni ‘sane’, come l’empatia, e privilegiando sempre l’aspetto formativo ed educativo, dunque la tutela del minore, sia che si tratti della vittima, sia che si tratti di chi compie azioni illecite o dannose”.
Sulla normativa in materia è intervenuto l’On. Dori, collegato in video dalla Camera dei Deputati di Roma, il quale ha illustrato ai ragazzi l’attuazione, nella stessa mattinata, di un’iniziativa nata su sua proposta lo scorso luglio, e cioè l’inaugurazione di una panchina gialla antibullismo da collocare di fronte al Parlamento. L’On. Dori è stato il primo firmatario della proposta di legge antibullismo approvata dalla Camera nel gennaio del 2020: una legge che estende quella già esistente (LEGGE 29 maggio, n. 71) e dedicata in particolare al cyberbullismo: “La legge sta per essere approvata definitivamente in Senato”, ha detto ai ragazzi: “tuttavia nessuna norma da sola può sconfiggere questo fenomeno: è necessario un lavoro condiviso, perché la battaglia è di tutti”. Nel suo intervento l’avvocato e politico lombardo ha poi posto l’accento sull’importanza di un approccio educativo al fenomeno, dunque sulla necessità del coinvolgimento delle famiglie e di qualsiasi tipo di strumento utile a questo scopo, “perché il bullismo è violenza”, e come tale è “una ferita sociale che va combattuta con ogni arma possibile, prima fra tutte la cultura della legalità e dell’informazione”.
Di diversa natura l’intervento del dr. De Berardis, psicoterapeuta e psichiatra, Dirigente medico dell’Ospedale “G. Mazzini” di Teramo, il quale ha spiegato ai ragazzi le dinamiche psicopatologiche che intercorrono nella relazione vittima-bullo, con conseguenze fisiche e psicologiche (depressione dell’umore, vocazione suicidaria, sviluppo del disturbo d’ansia, ecc.) che possono essere devastanti per entrambi, e anche per chi semplicemente assiste al fenomeno: il cervello umano, infatti, e in particolare quello di un adolescente, cambia quando questi subisce lo stress emotivo legato all’esperienza del bullismo. Il dottore ha efficacemente spiegato ai presenti che un adolescente pensa e sente in maniera diversa rispetto ad un adulto; pertanto, “se qualcosa turba la mente di un ragazzo o di una ragazza della vostra età”, ha detto rivolgendosi direttamente a loro, “questo fa dieci volte più male”. Lo psichiatra ha infine evidenziato il fatto che il bullismo, fenomeno di cui non si parlava affatto fino a qualche tempo fa, è oggi “un problema di salute pubblica a livello mondiale”, per cui la prevenzione e il monitoraggio assumono un carattere fondamentale.
“Oggi il futuro è pericoloso, sembra più una minaccia che una promessa”: così ha esordito Roberta Bruzzone nel suo discorso ai ragazzi, riallacciandosi alle parole del dr. De Berardis sugli scenari di rischi e pericoli che bullismo e cyberbullismo pongono alle nuove generazioni. I crimini online, ha detto la dr. ssa, hanno conseguenze disastrose sui ragazzi, perché “tutto quello che è online rimane online, non può essere cancellato, ma le conseguenze di certi gesti sono concrete, reali”. Nel pomeriggio, parlando direttamente ai genitori presenti, la Bruzzone ha affermato provocatoriamente che molti adulti di questa generazione sono “latitanti” rispetto all’educazione, anche quella digitale, dei propri figli, delegando alla scuola ciò che invece è una responsabilità innanzitutto familiare, per cui non riescono a fornire grandi esempi ai nostri giovani. La dr. ssa ha dunque invitato i ragazzi a farsi responsabili di loro stessi in questo senso, ed è riuscita a coinvolgerli in maniera chiara ed efficace con varie domande e sollecitazioni. “Perché un ragazzo della vostra età accetta sfide che diventano poi mortali?”: è questa una domanda che ha posto l’accento sull’importanza del consenso da parte dei propri coetanei, in un’età in cui sono gli altri a dare il peso della propria persona, in cui l’identità è in evoluzione. Per questo conta anche purtroppo il giudizio della “grande vetrina” che è la rete, all’interno della quale i social media presentano un “lato oscuro” a cui bisogna prestare la massima attenzione, dato che non c’è alcun modo di cancellare i contenuti che vengono postati. “Il mondo dei social”, ha affermato in conclusione la dr. ssa, “ha delle potenzialità enormi, ma può rivelarsi anche molto insidioso, se pensiamo a fenomeni come la manipolazione, l’adescamento, ecc.”.
Quali sono allora gli strumenti da parte dei giovani per proteggersi da questi rischi? Imparare a riconoscere il valore di se stessi, perché “una buona autostima aiuta a salvarsi da brutte sensazioni e da persone”. “Non restate dove non vi apprezzano”, ha detto infine ai ragazzi, “perché se qualcuno non vi apprezza questo non cambierà”; e, rivolgendosi nel pomeriggio ai genitori, ha ribadito l’importanza di parlare con i propri figli di certi temi, di conoscere la loro vita online e di restituire loro un futuro possibile. “I ragazzi hanno bisogno di voi e della vostra energia, hanno bisogno di credere al progetto che li ha portati al mondo”.
Queste le conclusioni dell’incontro di studi da parte della prof. ssa Paola Natali, referente del progetto d’Istituto nella lotta al bullismo e al cyberbullismo: “Noi docenti dobbiamo partire dal presupposto che un bambino o un adolescente che subisce o infligge umiliazioni e violenza deve essere compreso ed aiutato, altrimenti crescerà con una ferita aperta che, sebbene possa cicatrizzarsi in età adulta, lascerà comunque il segno per tutta la vita, con conseguenze più o meno gravi per se stessi o per gli altri. Nell’attuare il nostro progetto ci muoviamo soprattutto sul fronte della prevenzione, sia monitorando il ‘clima’ delle classi, sia promuovendo una cultura fondata sul rispetto e sulla solidarietà, al fine di sostenere tutti gli alunni nel loro personale percorso di crescita e maturazione. Attraverso varie e stimolanti attività cerchiamo di indurli ad assumere consapevolezza della qualità dei loro rapporti con gli altri, ma nello stesso tempo consideriamo anche la grande importanza dell’informazione e del confronto attraverso testimonianze ed esperienze dirette, come l’incontro di studi di oggi, che possano fornire ai nostri studenti quegli strumenti per agire correttamente nel mondo reale e soprattutto in quello virtuale, poco conosciuto e pieno di insidie, considerando anche che nella nuova era di Internet siamo ormai alle porte del ‘metaverso’, una realtà dove presto i nostri ‘avatar’ potranno immergersi completamente e dove stanno confluendo e si stanno sviluppando in parallelo molte attività umane, a partire da quelle relative all’insegnamento/ apprendimento”.
Così infine l’altra referente del progetto, la docente Marcella Iustini: “Siamo davvero soddisfatti della giornata di oggi, che ha riscosso un grandissimo successo da parte di tutta la comunità scolastica presente, e soprattutto da parte degli alunni del nostro Istituto, in quanto in particolare la dott. ssa Bruzzone è riuscita, con i suoi racconti di vita reale, a toccare e raggiungere il loro lato più sensibile e vulnerabile legato ad un utilizzo improprio dei social. I ragazzi hanno potuto così apprendere le strategie finalizzate a rendere la rete un luogo più sicuro attraverso un uso positivo e consapevole degli strumenti digitali al fine di migliorare le proprie competenze emozionali, comunicative e relazionali”.