Il giudice di Teramo Antonio Converti lo ha condannato a 600 euro di ammenda e al risarcimento danni, da quantificarsi in separata sede, per diffamazione aggravata.
I fatti contestati risalgono a un periodo tra fine 2014 e inizi 2015 quando, secondo l’accusa, l’imprenditore (con un’attività a Corropoli) avrebbe quotidianamente offeso la reputazione della donna, accusandola anche di aver giurato il falso in relazione all’esito di un precedente processo al quale era stato sottoposto a seguito della denuncia di lei.
Nel 2013 era stato condannato a due anni per molestie, ingiurie, minacce e violenza sessuale; in appello, a fine 2014, la pena era stata ridotta a un anno per tentata violenza sessuale, ingiurie e minacce, con l’assoluzione dal reato di violenza sessuale, mentre per le molestie era intervenuta la prescrizione.