Sant’Omero. Il sindaco di Sant’Omero, Andrea Luzii, ha scritto una lettera alla Asl di Teramo (il direttore Maurizio Di Giosia, alla direttrice sanitaria Maria Mattucci e al presidente del comitato ristretto dei sindaci, Gianguido D’Alberto), per chiedere lumi su quelle che sono le scelte, in itinere, per l’ospedale Val Vibrata in ordine all’emergenza Covid19.
La lettera
Spett.le ASL di Teramo,
la presente al fine di ottenere dei chiarimenti in materia di scelte sanitarie riguardanti il Presidio ospedaliero di Sant’Omero a seguito dell’emergenza Coronavirus.
Abbiamo appreso della possibilità di individuare, nell’Ospedale Val Vibrata, un’area da adibire a pazienti sospetti positivi COVID-19.
Siamo a conoscenza di un analogo provvedimento che interessa l’Ospedale di Giulianova.
Ci risulta che Codesta Spettabile Direzione Sanitaria aveva individuato l’Ospedale Civile di Teramo, capofila malattie infettive quale responsabile operativo delle decisioni cliniche e ricovero dei pazienti sospetti o positivi COVID-19.
Con provvedimento successivo era stato scelto l’edificio ex sanatorio situato presso l’area ospedaliera del Mazzini (liberato, per l’occasione, dei reparti Hospice e Psichiatria) per ricoveri di casi clinici.
Con provvedimento ulteriore era stata altresì individuata come struttura COVID-19 l’Ospedale San Liberatore di Atri.
L’unità di crisi aveva proposto come successiva struttura il P.O. di Giulianova, naturalmente seguendo i canoni di buona organizzazione igienico-sanitaria, dopo aver raggiunto il livello di saturazione dei posti letto stabiliti presso gli ospedali COVID-19.
Alle ore 9:00 di questa mattina secondo il bollettino quotidiano della ASL di Teramo i pazienti positivi ricoverati presso la struttura di Teramo erano 11 più 5 in rianimazione, mentre all’Ospedale di Atri erano presenti 19 ricoverati più 4 in rianimazione.
Le decisioni delle ultime ore sembrano contraddire il protocollo operativo COVID-19 elaborato dalla direzione strategica di Codesta Spettabile Azienda Sanitaria.
Non siamo a conoscenza, allo stato dei fatti, di quanti posti letto sono stati riservati all’emergenza COVID-19 all’Ospedale di Teramo e all’Ospedale di Atri, tuttavia ci pare inverosimile che questi numeri possano aver già esaurito la disponibilità delle suddette strutture.
Riteniamo, con la crisi in atto, che l’informazione ai Sindaci, quali massime autorità sanitarie dei territori, sia stata fino ad ora carente ed insufficiente all’esercizio dell’importante funzione svolta dagli stessi a tutela della salute pubblica.
Si chiede di poter acquisire le necessarie informazioni circa lo stato attuale dei posti letto dedicati all’emergenza COVID -19 presso le strutture ospedaliere di Teramo e di Atri e le motivazioni per cui si sta derogando alle iniziali linee direttive predisposte dall’unità di crisi, coinvolgendo attivamente, già in questo momento, gli Ospedali di Giulianova e di Sant’Omero.
Nessuno, in questo momento di difficoltà, vuole sottrarsi alle responsabilità in caso di incremento significativo del numero dei positivi COVID -19.
Aprire dei posti letto negli Ospedali di Giulianova e di Sant’Omero per i sospetti positivi COVID-19, in strutture non adeguate perché carenti sotto diversi aspetti, con la previsione di una possibile “diffusione” del virus fra gli operatori sanitari e di ritorno al resto della popolazione, creerebbe un danno irreparabile.
La commistione di sospetti infetti, di malati di altre patologie e del personale sanitario potrebbe ripetere il tragico errore commesso nell’Ospedale di Codogno e, negli ultimi giorni, nell’Ospedale di Alzano Lombardo, che sembrano essere stati, essi stessi, focolai di propagazione del virus tra la popolazione.
La carenza nell’esecuzione dei tamponi al personale sanitario ed il ritardo nelle risposte agli esami effettuati non hanno permesso una dovuta mappatura del rischio e, di conseguenza, sembra azzardato aprire nuove strutture per sospetti COVID in altre aree in assenza di certezza dello stato di salute del personale da impiegare, peraltro non specializzato.
Inaccettabile, poi, che i D.P.I. fin dalle prime fasi siano stati distribuiti poco o in maniera insufficiente al personale sanitario.
I D.P.I. devono essere, infatti, distribuiti sia agli operatori in prima linea nei centri COVID sia a quelli che trattano casi sospetti ed in generale a tutto il personale che opera nei diversi presidi ospedalieri.
Tutto ciò premesso Chiediamo a Codesta Spettabile ASL di Teramo:
1) di conoscere e chiarire i ruoli e i responsabili delle decisioni che vengono prese in relazione alle scelte operative di cui alla tematica in oggetto;
2) di conoscere il numero dei posti letto dedicati ai pazienti COVID-19 negli Ospedali di Teramo e di Atri;
3) che l’eventuale attivazione di ulteriori posti, ad esaurimento di quelli di cui al punto 2, siano effettuati solo a seguito di necessità e secondo il protocollo operativo elaborato dalla Direzione Strategica nel rispetto della tutela degli operatori sanitari e della salute pubblica;
4) di non attivare negli Ospedali attualmente non COVID-19 aree di osservazione per sospetti positivi per motivi ampiamente sopra argomentati.
Siamo consapevoli della difficoltà che sta affrontando la sanità nazionale nell’emergenza in atto.
In questo momento riteniamo che siete chiamati a scelte difficili.
Il nostro vuole essere un contributo positivo nell’orientare le scelte strategiche della nostra sanità territoriale.
Siamo certi che le vostre valutazioni siano improntate ad oggettività ed a tutela della salute degli operatori sanitari impegnati in prima linea in questa battaglia e di tutta la comunità.
Non sarebbe tollerabile altrimenti”.
Andrea Luzii