Controguerra. Due giorni di sciopero, nei due turni di lavoro, per tornare ad evidenziare tutta una serie di criticità. La questione delle pause di lavoro non retribuite, il calo significativo nelle giornate di lavoro e il futuro del polo produttivo di Controguerra dell’Avi Coop.
Azienda che fa parte del gruppo Amadori, che al contrario in altre realtà territoriali (Cesena e Mosciano), ha operato significativi investimenti e dove il lavoro non manca. Anzi, sembra crescere. Questa mattina è iniziato il sit-in dinanzi all’azienda di trasformazione di prodotti alimentari della bonifica del Tronto, che occupa oltre 200 persone. Alcune decine di dipendenti non hanno aderito allo sciopero, ma la stragrande maggioranza (circa il 90%) delle maestranze ha dato vita ad un sit-in sui due lati della bonifica, dinanzi allo stabilimento di Controguerra. Con cartelli, striscioni e magliette personalizzate.
Il tutto per tornare a ribadire alcuni concetti emersi nel tavolo di concertazione sindacale. Da novembre in avanti, ci sono stati sette riunioni nel corso delle quali alcuni passi in avanti (come hanno ricordato in mattinata dipendenti e sindacati) relativamente alle pause di lavoro non retribuite era stato fatto. In ogni pausa, infatti, i dipendenti devono procedere ad una nuova vestizione degli abiti di lavoro. Ma anche sulle giornate lavorative. Al momento, infatti, si fa fatica a mettere assieme 10 giorni di lavoro in un mese. Poi c’è il tema del futuro del polo produttivo di Controguerra.
Durante la protesta (che è prevista anche nella giornata di domani, sabato 29 giugno), hanno fatto visita ai dipendenti in sciopero. Dando solidarietà e ascoltando le loro ragioni, il consigliere regionale Dino Pepe (che durante il mandato da assessore aveva seguito la vicenda), Franco Carletta e Fabrizio Di Bonaventura (sindaco e vicesindaco del Comune di Controguerra) e Roberto Monardi, coordinatore provinciale di CasaPound. “ Dopo l’ultima riunione”, spiegano i sindacati, “ dove le richieste al centro della trattativa sindacale non hanno più trovato sponde, abbiamo deciso di indire lo sciopero. Mercoledì prossimo (3 luglio, ndr), ci ritroveremo per un nuovo vertice. Ha assicurato la presenza anche l’assessore regionale al lavoro, in modo da trovare una soluzione”.
Di seguito le interviste ai sindacalisti Franco Di Ventura (Flai-Cgil) e Delfino Coccia (Uila Uil).