D’Ignazio, 33 anni, teramano, eletto per la prima volta alla giuda dei metalmeccanici della CGIL di Teramo nel febbraio 2016, nella relazione introduttiva, ha sottolineato le prospettive e le difficoltà del settore in provincia.
“Un settore che -ha dichiarato nella relazione- da un lato, fatica a crescere a causa di un’eccessiva prudenza di aziende, talvolta proprietà di gruppi multinazionali o di fondi finanziari, che temono di non avere un ritorno immediato da eventuali investimenti, dall’altro sconta il rischio delocalizzazioni di importanti produzioni in paesi con più bassi costi.
Sarebbe importante una presa d’atto generale dell’importanza del mantenimento e della crescita del numero di occupati, consolidando settori strategici per il territorio come, ad esempio, l’automotive ed invertendo la rotta rispetto all’Area di Crisi Complessa Val Vibrata che, ad oggi, non ha ancora dato i risultati sperati anche a causa di una mancato coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali.”
Dal dibattito, a cui, oltre a delegate e delegati, hanno dato il proprio contributo, Fidel Gavilan del sindacato ABVV-Metaal Belgio, Giovanni Timoteo segretario generale della CGIL di Teramo, Alfredo Fegatelli segretario generale della FIOM Abruzzo e Massimo Brancato della FIOM nazionale, è emersa la volontà di continuare le battaglie che in questi anni la FIOM ha portato avanti, dalla difesa dell’occupazione, alla sicurezza sul lavoro, dalla lotta alla precarietà al miglioramento delle condizioni di accesso alle pensioni, dal miglioramento della sanità pubblica, alla costruzione di un welfare universale.