Colonnella. Ancora attese. Per certi versi interminabili e che sommano due emergenze: quella che vivono i lavoratori dell’ATR, senza nessun sostegno da 4 mesi, amplificata dalla vicenda Covid19.
Questa mattina la vertenza della storica azienda di Colonnella è stata al centro di una videoconferenza convocata dalla prefettura di Teramo. Incontro in remoto al quale hanno preso parte i segretari di Fim, Fiom e Uilm, la Rsu aziendale, Antonio Di Murro (presidente della ATR), l’assessore regione al lavoro, Piero Fioretti, il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura, il sindaco di Colonnella, Leandro Pollastrelli e la direttrice provinciale dell’Inps.
Cassa integrazione. Al momento il pagamento degli ammortizzatori sociali alle maestranze, definito sul piano procedurale nel corso dell’ultimo vertice in Regione, ancora non si è sbloccato. E questo perché si sono generati dei problemi di natura procedurale da parte dell’azienda. La situazione può essere bloccata, nel giro di qualche giorno, come è stato illustrata dalla dirigente dell’Inps, a patto che la proprietà dell’ATR predisponga tutta la documentazione necessaria. Una volta definita questa pratica, bisognerà attendere i tempi bancari per la liquidazione della cassa integrazione, mai inferiori ai 15 giorno.
Su questo aspetto, le organizzazioni sindacali hanno manifestato il loro disappunto sui ritardi accumulati: l’accordo per la cassa integrazione era stto sottoscritto lo scorso 9 marzo e la pratica trasmessa dall’azienda solo il 21.
Stipendi arretrati. La grande questione resta la questione degli stipendi arretrati. Gli impegni assunti dalla proprietà, lamentano i sindacati, non sono mai stati rispettati (anche dopo i vari solleciti del prefetto), e nella circostanza è stata fornita una nuova scadenza: ossia entro fine mese, quando sarà definita un’operazione bancaria con un istituto straniero.
Promessa ritenuta generica, anche alla luce di quella che è stata la storia recente. Da parte della Regione, al momento, non sembrano esserci strumenti tali per sbloccare tale situazione. In ogni caso, viste le incertezze ancora presenti sulla definizione della vertenza, il prefetto ha convocato una nuova riunione per il 30 aprile.