Sbloccare i conti correnti dell’azienda (ora pignorati) nei primi giorni della prossima settimana e poi provvedere a liquidare gli stipendi arretrati. La complessa vertenza dell’ATR di Colonnella attraversa un altro passaggio delicato. Una piccola svolta in una situazione che resta, comunque, delicata. Nel vertice pomeridiano in Regione (presenti le organizzazioni sindacali, la proprietà e l’assessore regionale Piero Fioretti) è stato raggiunto un primo accordo. L’attivazione della cassa integrazione ordinaria di 13 settimane.
Nel momento in cui l’operazione sarà ratificata, con l’invio all’Inps della documentazione sarà sospeso lo sciopero dei 150 dipendenti, che hanno attivato un presidio permanente dinanzi ai cancelli dello stabilimento di Colonnella dallo scorso 17 febbraio. Dei lavoratori, in base alle esigenze dell’azienda, potranno anche essere richiamati al lavoro. In attesa, ovviamente, di verificare la questione, ancora irrisolta, delle mensilità arretrate. “Un primo risultato lo abbiamo raggiunto”, hanno spiegato nel corso dell’assemblea dei lavoratori, Marco Boccanera della Fim Cisl e Mirco D’Ignazio della Fiom Cgil. “ Che potrà dare una copertura e una garanzia alle maestranze. Ovviamente, siamo in attesa di verificare se gli ulteriori impegni saranno rispettati al tavolo regionale”.
La vicenda continua a viaggiare su equilibri precari. L’attivazione della cassa integrazione ordinaria (l’azienda aveva sempre proposta una cassa integrazione straordinaria a zero ore per 100 dipendenti), rappresenta un primo segnale di tregua. Ma nel discorso complessivo, vanno anche messe le prospettive futuro del polo produttivo del carbonio e l’udienza fallimentare, comunicata da Antonio Di Murro, prevista per altri mancati pagamenti, e fissata per il 26 aprile. Altra data focale nel futuro della storica azienda.