Colonnella, sciopero ATR. I lavoratori: siamo ostaggio della proprietà FOTO

Colonnella. E’ iniziata oggi, per i 150 lavoratori dell’ATR di Colonnella, la seconda settimana di sciopero, con relativo presidio, dinanzi ai cancelli dell’azienda che opere nel carbonio.

 

Lavoratori che si sentono ostaggio del presidente dell’ATR, Antonio di Murro, accusato di non offrire prospettive per il presente e per il futuro.

“Non arrivano i bonifici promessi”, si legge in una nota congiunta di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, ” continuando a lasciare le famiglie con tre stipendi da prendere. Vivere con tre stipendi arretrati è difficile, per molti impossibile, con conseguenze pesantissime che ci parlano di mutui non pagati, difficoltà per fare la spesa e il rifornimento alle auto, impossibilità di pagare bollette e spese scolastiche per i figli”.

Lavoratori e sindacati tornano a chiedere alle istituzioni territoriali, a partire dalla prefetture di Teramo, di adottare tutte le iniziative utili affinchè le rassicurazioni dell’azienda, peraltro ancora non manutenute, possano poi tradursi in fatti concreti.

“Non si possono lasciare i lavoratori nell’incertezza, ostaggi di un’azienda che non paga, che non dà segnali di discontinuità e che l’unica cosa che riesce a far è rendere ogni giorno più complicata la quotidianità di chi perde sempre più le speranze per il futuro”, si legge ancora.

“Un’incertezza resa devastante anche dalle notizie che arrivano dai clienti dell’ATR a cui la proprietà continua a rappresentare una situazione di tranquilla ordinarietà che, oltre ad essere offensiva per chi da 8 giorni è costantemente davanti l’azienda, rende surreale la situazione.

 

Per queste ragioni si andrà avanti con lo sciopero, con il presidio e si stanno organizzando altre, e più forti, iniziative di lotta sindacale.

Ci sarebbe piaciuto vedere al fianco dei lavoratori la politica locale, gli amministratori, i sindaci della vallata abruzzese e marchigiana, ma, a parte rare eccezioni, tutto ciò non è avvenuto. Non sarà certo questo a fermarci: la consapevolezza di essere nel giusto e la tanta solidarietà raccolta da altri lavoratori, delegati sindacali, associazioni di cittadini, dà a tutte e tutti la forza per resistere”.

 

 

 

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