Colonnella. Il rapporto tecnico dell’Arta, che ha effettuato una serie di campionamenti in atmosfera per la nota vicenda dei miasmi nella zona al confine tra Abruzzo e Marche, sembra lasciare pochi dubbi.
E che fanno il paio con i primi riscontri arrivati dalle Marche. “Dagli esiti”, si legge nel rapporto, “ si evince il superamento dei valori limite di emissione in atmosfera in alcuni parametri, nonché l’insussistenza dei requisiti minimi di funzionamento del presidio depurativo”.
In pratica, per l’Agenzia regionale di tutela ambientale, il superamento minimo dei valori limiti di emissione, rappresenta violazione alle prescrizioni autorizzative.
Si scrive un capitolo nuovo nella vicenda Stam, l’azienda di Vellacupa di Colonnella, che lavora fanghi di depurazione poi trasformati in concimanti e materiale organico, al centro della nota vicenda dei cattivi odori. E a rendere noti gli esiti dei controlli e del monitoraggio, è Ivano Di Benedetto, consigliere comunale e segretario Pd di Colonnella, sulla scorta di un accesso agli atti effettuato dal consigliere regionale Dino Pepe.
“Il vaso di Pandora si è ormai aperto, e finalmente insieme alla puzza sono arrivati i controlli sollecitati dalle interpellanze di Dino Pepe e del suo collega Fabio Urbinati nelle Marche”, si legge.
Il polverone mediatico sollevato dalle proteste organizzate dal gruppo “Basta Puzza”, dalle ripetute segnalazioni dei consiglieri di Colonnella Cambia e dal PD di Colonnella hanno spinto gli enti ad attivare i controlli mirati e non più ad accontentarsi delle relazioni di autocontrollo”.
Le tabelle frutto del monitoraggio sono dense di dati numerici complessi e difficili da gestire per chi non ha competenze specifiche nel settore. Dati che però sembrano confutare quanto asserito da più parti, di recente anche dall’assessore regionale all’ambiente, ossia che le emissioni nell’aria fossero nella norma.
In attesa che anche l’Arpam Marche definisca le sue conclusioni (le emissioni, in ogni caso, non sono tossiche), il rapporto tecnico dell’Arta, relativamente ai controlli effettuati lo scorso 13 luglio, con la specifiche in premessa, è stato trasmesso già a Comune, servizio rifiuti della Regione, alla prefettura e alla stessa azienda.
“Ci stupiamo dell’inerzia dell’amministrazione comunale che invece di rendicontare la verità ai cittadini, si cela dietro i regolamenti, di fatto l’unico ente a non aver messo in atto nessuna azione concreta, oltre a un po’ di fumo negli occhi, è l’amministrazione comunale che dovrebbe conoscere bene il problema”, si legge ancora nella nota.
”Auspichiamo che l’azienda ottemperi nel più breve tempo possibile a tutte le prescrizioni dell’Arta che attraverso il documento “Linee guida per il monitoraggio delle emissioni gassose provenienti dagli impianti di compostaggio e bioessicazione”, attualmente in fase di aggiornamento, fornisce oltre alle caratteristiche minime di progettazione, anche le indicazioni circa le modalità di campionamento e il monitoraggio dei parametri di controllo dei biofiltri.