Doveva essere rimosso entro la fine di marzo contemporaneamente ad un’azione di ripascimento morbido per restituire ai titolari dei camping Nino e Stella Maris un lembo di arenile su cui posizionare sdraio e ombrelloni.
Ma proprio i due operatori turistici (il problema per la verità interessa anche un paio di agricamping più a nord) hanno scoperto che dalla Regione, pur confermando la volontà di eliminare la barriera e ammettendo l’errore legato alla realizzazione di quell’opera, non è stata ancora decisa la data dell’intervento. Un mistero che preoccupa i titolari delle strutture ricettive della zona. Sembra addirittura che l’eliminazione della barriera avverrà comunque entro il 2019, cioè entro un anno.
Questa la risposta che si sono sentiti dare i proprietari dei camping che portano avanti la loro battaglia legale per via dei danni causati dal pennello. Il camping Stella Maris, ad esempio, ha perso negli ultimi 3 anni oltre 500 metri quadrati di arenile. E rischia per la prossima estate di non poter sistemare gli ombrelloni.
Dalla Regione hanno fatto sapere, tuttavia, che si procederà con un ripascimento morbido come già era accaduto lo scorso anno quando decine e decine di camion scaricarono della sabbia mista per la verità a fango sollevando le proteste degli operatori turistici e degli stessi bagnanti. Anche perché quei lavori vennero eseguiti a giugno, con la spiaggia già affollata di turisti.
Se il materiale che verrà utilizzato per il ripascimento dovesse essere simile a quello di un anno fa, i titolari dei camping impediranno che venga scaricato. Resta però il mistero sul perché quel pennello che doveva essere rimosso già da qualche giorno all’improvviso resterà al suo posto anche per quest’anno continuando ad accentuare il fenomeno erosivo.