Nereto. E’ una vecchia idea del passato, ma che nel corso degli anni ha generato solo tratte ferroviarie che, a ragione, vengono definite, rami secchi: la Giulianova-Teramo e la Porto d’Ascoli-Ascoli.
Ora che si torna a parlare di alta velocità, ma anche di collegamenti tra Adriatico e Tirreno sulla linea ferrata, la soluzione di un tracciato che non necessariamente deve terminare nell’area metropolitana, torna d’attualità.
Ecco dunque che il Comitato Civico Val Vibrata Monti della Laga torna a perorare quella che viene definita una grande occasione di rilancio per la zona al confine tra Abruzzo e Marche. La Val Vibrata, e non solo, ma anche le aree interne.
Un’opportunità di sviluppo e rilancio attorno ad un concetto chiaro: quello delle infrastrutture. Nel caso di specie di una linea ferroviaria che possa collegare Rom-L’Aquila-Teramo e Val Vibrata e di riflesso anche ai collegamenti con la zona sud delle Marche.
Nei giorni scorsi, infatti, il Movimento ha in qualche modo anticipato la sua proposta con una nota inviata al Ministero delle Infrastrutture, alle Ferrovie e a tutta una serie di enti territoriali (Regioni, Province e sindaci di Teramo, Ascoli, L’Aquila e Val Vibrata), per appoggiare una proposta. Che appare forse ambiziosa, ma che nei ritagli dei giornali d’epoca (prima del secondo conflitto mondiali) appariva come un percorso da dover raggiungere.
L’idea di un collegamento ferroviario come opera strategica capace di valorizzare anche una zona diversa dall’area metropolitana, potrebbe avere delle sponde importanti (Università, Camera di commercio e Fondazioni), e di dar vita anche ad un comitato. I contenuti della proposta sono stati illustrati questi mattina dai vertici del Comitato civico (Il presidente, Domenico Di Matteo, il vice Tito Rubini e il segretario Enrico Tega).
“Si parla in queste settimane”, commenta Domenico Di Matteo, ” di collegamento tra Roma e Pescara e alta velocità. Noi vogliamo che la Val Vibrata non rimanga esclusa anche per le implicazioni sul piano economico e turistico. La nostra proposta è finalizzata a creare un blocco unico attorno a questa idea ed è una sollecitazione anche ai politici e amministratori che si ricordano della Val Vibrata solo in tempo di elezioni”.
Un collegamento ferroviario tra i due mari (Tirreno e Adriatico) ha radici storiche e lontane. E su questo aspetto Tito Rubini torna ad avanzare una riflessione. “L’Abruzzo ha bisogno di un riequilibrio”, dice, ” anche in fatto di infrastrutture. Campanili e gelosie, nel corso dei decenni, hanno impedito di far arrivare la A24 fino ad Alba Adriatica. L’idea di rilanciare un collegamento ferroviario sfruttando anche i cosiddetti rami secchi può rappresentare, concretamente, la nascita di un’opera strategica molto importante. La sfida è quella di valorizzare questa macro-area, partendo proprio dai collegamenti”.