Nella foto, segnalataci da un lettore, si può notare, infatti, che il plurale del noto albero conserva la i all’ultima sillaba. Un errore da penna rossa.
Per ricordare in quali casi (nella parole che terminano per -cia e -gia) la i si mantiene e in quali si perde, basta fare attenzione a un particolare: se la c e la g sono precedute da una vocale (ciliegia, camicia, fiducia), allora la i si mantiene nel plurale; se invece la c e la g sono precedute da una consonante (pioggia, pancia), allora la i si elimina.
Regola che non è stata seguita da chi si è occupato della toponomastica nel comune teramano. Errore però che è stato copiato anche dalle pricipali app di mappe e percorsi stradali.