Per celebrare i 100 giorni che precedono l’esame di maturità, il Vescovo Lorenzo Leuzzi ha rivolto una lettera ai ragazzi. Le tradizioni dei 100 giorni.
L’esame di Stato, noto ormai in maniera più informale semplicemente come maturità, è uno degli appuntamenti che tutti gli studenti d’Italia attendono con più trepidazione, uno di quegli appuntamenti che segna secondo molti, il passaggio all’età adulta, la fine di un periodo della vita e l’inizio di qualcosa di diverso, di nuovo. Sono tanti i modi per celebrare quest’avvenimento e le celebrazioni iniziano ben prima del fatidico giorno.
Riti scaramantici, riti di passaggio o semplici tradizioni che è divertente perpetrare. Ogni generazione in ogni parte d’Italia, ha un ricordo preciso della maturità. Da diversi anni, oltre a celebrare la famosa “notte prima degli esami”, grande importanza si da anche ai 100 giorni che precedono la maturità. E proprio in occasione dell’arrivo del 15 marzo, dei celebri 100 giorni, arriva la lettera del Vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi, che si rivolge direttamente ai ragazzi.
La lettera di Leuzzi
Per i ragazzi teramani, è ormai una tradizione di vecchia data, riunirsi presso la piazza del Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso d’Italia in cui, dopo una serata di spensieratezza, si procede con la famosa benedizione delle penne dei maturandi. E per celebrare questa ricorrenza, che avrà luogo il 15 marzo, il Vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi, ha indirizzato una lettera ai ragazzi, toccando tanti temi diversi.
Prima di tutto, il Vescovo Leuzzi ha parlato della grande gioia da condividere coi ragazzi, a cui si è unito, per “incoraggiarvi nel percorso che vi condurrà all’ esame di maturità” ribadendo però come non sarà mai facile riuscire a soddisfare le aspettative che la società avrà sulla generazione del futuro ma, come ricorda Leuzzi “È un traguardo importante per la vostra vita e per il futuro delle comunità nella quale siete inseriti”.
Una parte della lettera, affronta poi il clima internazionale entro cui tale maturità si colloca, un clima difficile, fatto di conflitti e di inasprimenti, a testimonianza delle difficoltà di fronte a cui pone la vita. Il futuro è incerto, dice Leuzzi “Quale via intraprendere dopo la maturità? Professionista o costruttore? Sono domande che non ho evitato di accogliere”.
E proprio in ottica delle tante difficoltà che la vita frappone, il Vescovo invita a rifugiarsi in Gesù e, utilizzando proprio San Gabriele come esempio, scrive:”San Gabriele vi ricorda, con la sua esperienza, che l’incontro con Gesù è l’ evento che può cambiare la vita, che può aiutarci a passare dall’ utopia alla conoscenza vera della nostra esistenza”.