Campli, scuola e associazioni unite nella formazione dei giovani contro il fenomeno delle sette

Campli. Tantissime persone, tra cui moltissimi ragazzi da tutta la provincia, hanno preso parte martedì sera al Convento dei Cappuccini di Campli, alla serata dal tema “Attratti, vittime e prigionieri delle sette” organizzata da Casa Famiglia Manuela, Pastorale Giovanile e Famiglia Francescana di Campli e che ha visto la presenza, in qualità di ospite e graditissimo relatore, di Don Aldo Buonaiuto, sacerdote, esorcista e tra i volti più noti dell’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”.

 

“Siamo veramente felicissimi del grande riscontro che ha avuto, soprattutto tra i più giovani, questo appuntamento” dichiara il Segretario della Famiglia Francescana di Campli, Agostino Rapini. “In fin dei conti è stato un vero e proprio “incontro di formazione” su di un tema, quello delle sette e dell’occultismo, che purtroppo stiamo scoprendo essere sempre più di stretta attualità tra i ragazzi. Don Aldo Buonaiuto, con il suo porsi in maniera schietta e molto sincera, ha centrato il tema e ha catturato l’attenzione dei più giovani, esortandoli a stare attenti, fornendo loro regole, dispensando loro parole importanti ed invitandoli a riflettere sul proprio agire e su come comportarsi dinanzi a determinate situazione”.

“Ci teniamo a ringraziare Don Aldo che ha accettato, con gioia, di venire a Campli per questo incontro. E’ stato poi un onore avere con noi, durante tutta la serata, il Questore di Teramo, Dott. Enrico De Simone, che abbiamo scoperto essere molto vicino alla “Comunità Papa Giovanni XXIII” visto che per tanti anni è stato al fianco di Don Oreste Benzi, il Vice-Questore, Dott. Andrea Rossi, il Maresciallo Carabinieri di Campli, Dott. Marco Di Paolo, ed i vertici delle istituzioni scolastiche locali che hanno portato la loro testimonianza diretta di quello che accade sul nostro territorio” sottolinea Agostino Rapini.

Questa la testimonianza del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Campli, Prof.ssa Antonietta Di Taranto, a proposito di questo delicato tema. “Gli interventi che si sono susseguiti nel corso dell’incontro hanno coinvolto la numerosa platea su temi delicati e importanti che hanno interpellato anche la scuola. Il ruolo delle istituzioni è fondamentale nella formazione delle nuove generazioni e nell’attenzione al fenomeno che può costituire un serio pericolo fin dalla giovane età; altrettanto importante è l’impegno delle famiglie nella vigilanza e nel controllo dei propri ragazzi che, accedendo facilmente e spesso in maniera incontrollata alla rete, cedono ingenuamente alle lusinghe e alle attrattive che essa propone.

 

La comunità scolastica è venuta infatti a conoscenza di alcuni episodi marginali che hanno visto i ragazzi protagonisti di inconsapevoli giochi; le problematiche sono state affrontate nelle opportune sedi con discrezione, riservatezza e le dovute cautele, anche per evitare la diffusione o l’emulazione del fenomeno che rimane isolato e circoscritto”.

Gestione cookie