Campli. La sezione del Club Alpino Italiano Val Vibrata Monti Gemelli – presieduto da Marco Nardi e che di recente è stata riconosciuta dal CAI nazionale sezione autonoma – ha una nuova sede operativa a Campli, uno dei borghi più belli d’Italia. L’inaugurazione è avvenuta sabato 20 novembre.
Dopo l’apertura di Casa CAI di Leofara, nel Comune di Valle Castellana, della Capanna Sociale del bosco delle Casermette, nel territorio di Civitella del Tronto, i soci della sezione possono contare su un terzo punto di aggregazione, oltre alla sede ufficiale che resta a Martinsicuro, in Via del Lavoro 14, nella Palestra BlueRock.
I locali della sede di Campli, in Via del Vico 2, in pieno centro storico, sono stati messi a disposizione dall’amministrazione comunale farnese, nell’ambito della collaborazione avviata tra CAI e Comune che ha permesso, in questi anni, la riapertura, la pulizia e la tabellazione di tutta la rete sentieristica della montagna di Campli.
“La nuova sede – ha detto il Sindaco, Federico Agostinelli – sarà un nuovo punto di riferimento di tutti gli appassionati e frequentatori della montagna. Un luogo di aggregazione sociale e di programmazione delle attività associative. Ma il CAI è anche il lavoro di decine di volontari che, sistematicamente, si prendono cura del nostro territorio, attraverso la manutenzione della rete sentieristica e, più in generale, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente montano. Un lavoro prezioso che la nostra amministrazione ha voluto sostenere fin dall’inizio con una delega specifica assegnata al consigliere comunale, Pietro Adriani”.
Marco Nardi, Presidente del CAI Val Vibrata Monti Gemelli, ha detto: “Quello di sabato è stato un momento importante per la storia della nostra giovane Sezione: costituita da tante realtà locali i cui abitanti si stanno riappropriando del proprio territorio: i nostri Soci di Campli, Civitella del Tronto e Villa Lempa, Valle Castellana non sono cittadini che vanno in montagna per diletto, ma persone che vivono le valli ed i monti, e che riscoprono e riaprono i sentieri storici percorsi dai loro antenati”.