“Bulli senza prospettive”: restano ai domiciliari i 5 arrestati negli scontri del derby

Rimangono agli arresti domiciliari le 5 persone, tre ultrà teramani e due giuliesi, fermati durante gli scontri del derby.

Per il magistrato, infatti, tutti e 5 i soggetti individuati sono da ritenersi pericolosi: una presa di posizione attesa dopo l’esame di quanto avvenuto a margine della partita, con un carabiniere colpito da una cinta. Il reato di lesioni è stato contestato anche a quelle persone che non hanno aggredito materialmente il militare, ora ferito.

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Le 5 persone fermate in seguito agli scontri a margine del derby tra Giulianova e Teramo rimarranno agli arresti domiciliari secondo la decisione del giudice: per loro nessuna libertà a causa del pericolo di reiterare la condotta violenta – abruzzo.cityrumors.it

E così, in una dettagliata ordinanza di 35 pagine che ricostruisce quelli che sono stati definiti non semplici scontri, ma “duelli tra bulli senza prospettive di redenzione”, il giudice Roberto Veneziano ha scelto di lasciare a casa i 5 tifosi arrestati dopo la vera e propria guerriglia che si è manifestata in via Cupa.

Una presa di posizione netta contro i violenti

Per il magistrato, in altri termini, non vi sarebbe alcuna possibilità di rimettere in libertà i tre teramani e due giuliesi fermati, poiché ritenuti pericolosi e – si legge nell’ordinanza – “con il concreto pericolo di recidivanza dei predetti”. In altri termini, sostiene il giudice, i cinque possono tornare a colpi nelle prossime occasioni.

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Le parole riportate all’interno dell’ordinanza del giudice sono molto gravi: i protagonisti degli scontri vengono definiti come dei bulli senza alcuna opportunità di redenzione – abruzzo.cityrumors.it

All’interno dello stesso provvedimento si ricostruisce poi la dinamica degli scontri avvenuti domenica scorsa prima dell’inizio del derby Giulianova – Teramo, chiarendo quali siano state le modalità dell’aggressione al carabiniere rimasto ferito (con lui anche un poliziotto).

“La visione dei filmati – si legge ancora nell’ordinanza – ha consentito alle forze dell’ordine di accertare che il militare è stato colpito da un corpo contundente, presumibilmente una cinta, alla testa, a distanza ravvicinata e con inusitata violenza”. A colpire materialmente il carabiniere è stato uno dei tre tifosi teramani, ma per tutti è stato contestato il concorso nelle lesioni.

Insomma, per i cinque – tutti di età compresa tra i 26 e i 37 anni – il tempo per il ritorno in libertà non sarà così ravvicinato come i legali speravano. Decisivi, per l’emersione delle responsabilità e delle accuse ora contestate, l’ausilio dei filmati: grazie ai video ottenuti è infatti stato possibile identificare e riconoscere i 5 tifosi ora agli arresti domiciliari

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