Alba Adriatica. Il mare è tornato ad essere calmo, non aggressivo e dinanzi agli stabilimenti balneari è riaffiorata la spiaggia, parte della quale divorata dalle mareggiate dell’ultima settimana.
Di sicuro oltre agli effetti, visibili sulle strutture balneari danneggiate, anche il lembo di arenile si è ridotto e bisognerà attendere prima di tracciare la nuova linea di costa. Il bel tempo, ovviamente, ha favorito una serie di operazioni sull’arenile, con ruspe in azione per azzerare i gradoni che il mare da levante ha generato. E nel frattempo anche i concessionari maggiormente danneggiati ne hanno approfittato per riposizionare al meglio i blocchi di cemento che connoteranno il tratto nord del lungomare per tutto l’inverno, che per giunta deve ancora iniziare. Altro discorso, poi, riguarda il futuro.
Nel corso degli ultimi giorni, in Regione, si sono susseguite due diverse riunioni (una con i sindaci, l’altra con gli operatori e i consiglieri regionali), durante le quali è stata fissata la quota di fondi che sarà assegnata per fronteggiare l’erosione. Il tutto in attesa del pronunciamento del Governo per quanto riguarda la dichiarazione di stato di emergenza. Fattispecie che consentirebbe anche di indennizzare gli operatori che hanno sostenuto spese significative (tra febbraio e novembre) per mettere in sicurezza le proprie strutture.
Che in ogni caso restano sempre a rischio. E’ altrettanto pacifico, che la sopravvivenza delle strutture in questo lembo di litorale passa attraverso un progetto unitario che possa, al pari di altre realtà distante non molti chilometri (nelle Marche), garantire un’adeguata difesa della costa. I tempi non saranno strettissimi, in ogni caso. E bisogna gestire l’attualità che fa rima con emergenza.
Nelle riprese dall’alto (Avoi Drone) la situazione attuale.