Alba Adriatica. Nelle Marche il format viene accolto, apprezzato e genera recensioni positive, a partire dal sindaco di Porto San Giorgio. In Abruzzo, dove l’idea è nata ed ha vissuto il lancio ufficiale, l’iniziativa non viene considerata (o meglio non lo è stata) di interesse turistico.
L’iniziativa è quella di Prima Secca, una sorta di festival eno-gastronomico, ma non solo, della cultura marinara in Adriatico, lanciato dall’associazione dei ristoratori Ariaa. Nell’estate 2017 l’evento si tenne ad Alba Adriatica.
Dopo 12 mesi gli stessi organizzatori, che non hanno trovato ospitalità (per varie ragioni) nella loro terra di origine, ossia Alba Adriatica, hanno esportato il loro format a Porto San Giorgio. L’evento, e le recensioni lo testimoniano, ha fatto centro nella cittadina marchigiana, dove sarà riproposto, con ogni probabilità, anche nel futuro.
Così come è volontà unanime quella di riproporre anche a sud del Tronto, per il prossimo anno, Prima Secca creando nella sostanza un evento capace di abbracciare quello che è comunemente riconosciuto come il “Medio-Adriatico”.
” L’esperienza di Porto San Giorgio”, sottolinea Valerio Di Mattia, presidente dell’associazione dei ristoratori Ariaa, ” ha fatto registrare un grosso successo in termini di numeri e di qualità.
Ed è la dimostrazione che è stata apprezzata l’idea di promuovere il territorio in maniera allargata. “.
Nelle parole di Valerio Di Mattia, è innegabile, traspare una sorta di confronto tra quello che accade, in termini di promozione del territorio e di strategie turistiche tra Abruzzo e le Marche e la provincia di Teramo. Nessuna sottolineatura polemica, sia chiaro, ma degli interrogativi su quelle che sono le strategie attuali e future.
” La necessità di raccontarci e di farci conoscere”, prosegue, ” ci ha spinti, come ristoratori abruzzesi, ad individuare e proporre un progetto importante sostituendoci agli enti preposti, sinora incapaci di qualsiasi iniziativa degna di nota.
Era necessario raccontare la grandezza del mare Adriatico.
Lo abbiamo fatto nel miglior modo unendo la consapevolezza, la competenza e l’allegria dei produttori, dei ristoratori e del mondo della ricerca.
Nelle Marche abbiamo trovato una bellissima accoglienza ed un ambiente positivo capace di raccogliere la sfida.
In Abruzzo invece, nonostante vi sia stata una buona sintonia con le amministrazioni locali e con l’assessorato regionale all’agricoltura, non si può certamente rimanere soddisfatti delle politiche per la promozione del turismo regionale e teramano.
Prima Secca in particolare, nonostante il successo, è stata vittima di una marginalizzazione decisa a tavolino da chi ci ha dapprima sconsigliato di partecipare ai bandi dell’Open Day e successivamente ha voluto definire l’evento non di interesse turistico.
A primavera ci è stato comunicato dalla più importante agenzia di promozione turistica territoriale che l’evento non poteva essere ritenuto un progetto di interesse turistico”.
A questo punto Di Mattia pone degli interrogativi: quali sono le strategie di promozione turistica e gli eventi sui quali puntare? Secondo noi è stato poco e nulla. Non voglio polemizzare, ma semplicemente aprire un confronto su un tema importante.
” Le cause dell’arretratezza in cui è precipitata l’immagine turistica della provincia di Teramo”, aggiunge, ” scomparsa dalla vetrina nazionale ed internazionale, sono ormai note a tutti e da tempo perfettamente conosciute dagli addetti ai lavori”.
Nel frattempo Prima Secca incassa le gratificazioni marchigiane e prepara il ritorno in Abruzzo, dove l’idea e il progetto è nato.