Alba Adriatica. Nelle ore che precedono l’attesa gara d’appalto per la spiaggia di alimentazione, nella zona nord di Alba Adriatica, il Comitato anti-erosione, nato lo scorso anno per tutelare operatori e attività della zona più esposta all’arretramento della linea di costa, esce allo scoperto.
E lo fa con una lettera aperta rivolta alla cittadinanza nella quale accanto alle riflessione legate ad una stagione che si preannuncia complicata, non tanto per il movimento turistico, ma per i mancati interventi di ripristino del litorale, si miscelano accuse molto circostanziate.
“Siamo di fronte alla più grande presa in giro della storia di Alba Adriatica”, si legge nella lettera aperta. Bugie su bugie perpetrate a disperati imprenditori che ogni giorno vedono i loro sacrifici venire ingoiati dal mare.
Abbiamo perso ogni fiducia nelle istituzioni, in primis nella Regione Abruzzo che tanto si è riempita la bocca di false promesse. Credevamo così tanto in queste promesse che abbiamo accettato la loro assurda richiesta di “chiusura” della spiaggia fino al 30 giugno 2021. Eravamo speranzosi e, soprattutto, felici di presentare, dopo tanto tempo, una spiaggia (almeno) decente ai nostri turisti. Credevamo così tanto in queste promesse che abbiamo iniziato a disdire le prenotazioni e a rifiutarne di nuove. Avevamo in mente una sola cosa: “un piccolo sacrificio a giugno per poi iniziare alla grande a luglio”.
Promesse svanite. “Ci sentiamo degli sciocchi ad aver creduto che per la prima volta in 30 anni la politica si fosse ricordata di noi”, si legge ancora nella nota. “Che per la prima volta non si pensasse solo
alle poltrone ma al bene superiore. E invece tutti a remare contro quei pochi, se non quell’unico che
cercava di aiutarci. Oltre il danno, la beffa. Abbiamo perso del tutto l’ormai poca speranza che riponevamo nel Comune di Alba Adriatica. Pensavamo che fosse in grado di mettere da parte ogni incomprensione passata, per risolvere un problema più grande che interessava l’intera comunità. E invece niente, silenzio più totale. Ci aspettavamo un Comune combattivo, un Comune che avesse la forza di sbattere i pugni per difendere la dignità dei propri cittadini.
Un Comune che si spogliava delle casacche politiche per cercare di centrare l’obiettivo.
E invece no, niente di tutto questo. Zero. Se ne sono completamente lavati le mani, lasciando i nostri interessi in balia del destino, o delle onde per essere più in tema. La cosa più grave è che nessuno di loro ha avuto il coraggio di chiamarci e dirci come stavano veramente le cose, cioè che per quest’anno ci saremmo dovuti per l’ennesima volta arrangiare da soli. Il silenzio, quello della politica, che non è mai stato così assordante”.
La chiusura è affidata alla possibilità, non esclusa, che i componenti del comitato guidato dal presidente Corradino cartone, possano tutelare i propri interessi nelle sedi opportune.