A lanciare una sorta di allarme, partendo dalla richiesta di bonifica del bagno del camposanto, è Renato Pantoli, presidente della Pro-loco Città di Alba Adriatica, che sulla propria pagina social ha raccontato un episodio. Poi supportato anche da una verifica e da un paio di foto emblematiche.
Ebbene, se da un lato la zona della stazione ferroviaria resta una delle zone dove si riesce a trovare lo stupefacente con relativa facilità (e questa non è una novità), dall’altra, però, uno dei posti “tranquilli” dove i consumatori si iniettano la dose sembra essere diventato il cimitero.
“Mi auguro che nel prossimo bando della gestione si prendano seri provvedimenti per la sicurezza”, commenta a margine Pantoli, “affinché il cimitero continui ad essere un luogo di rispetto per i cari defunti”.