Alba Adriatica. Dalla revoca delle licenze commerciali a quella di esercizio e per finire all’agibilità per l’attività di discoteca al chiuso.
Sono tre le ordinanze redatte oggi dal Comune di Alba Adriatica che revocano alla società che gestisce il Gattopardo l’agibilità interna della Villa Chiarugi, con annesse licenze per l’attività di discoteca, e delle licenza di esercizio, per le stesse attività all’interno e all’esterno della stessa struttura.
Se il precedente provvedimento, adottato dal Comune rivierasco attraverso la responsabile del Suap (sportello unico delle attività produttive), relativamente alla revoca di alcune licenze commerciali, era legato ad infrazioni rilevate dalle autorità, ora si tratta del completamento di un percorso di natura amministrativo. Sotto il profilo urbanistico nella fattispecie. Alla fine di luglio il proprietario dell’antica villa nobiliare con annesso parco, infatti, ha presentato una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) senza realizzazione di opere per il cambio di destinazione d’uso dell’immobile. Da locale commerciale a magazzino al piano terra; da locale commerciale ad edificio residenziale al primo piano.
Negli ultimi giorni si sono perfezionate le pratiche di natura urbanistica per il cambio di destinazione d’uso del Gattopardo, essenzialmente nella parte al chiuso, e dunque il Comune ha revocato l’agibilità per l’immobile relativamente all’utilizzo da discoteca, con le relative licenze d’esercizio. L’ordinanza di revoca era stata anticipata con l’avvio del procedimento e nei termini la società che gestisce il locale notturno ha fatto pervenire le proprie osservazioni, che però nono state accolte.
Memorie difensive che sono state rigettate dal Comune, “visto che gli atti che hanno condotto al cambio di destinazione d’uso risultano perfezionato in ragione dell’intervenuta convalida di sfratto”.
E dunque, sotto questo aspetto, il Gattopardo non ha più i titoli per esercitare l’attività, vista la progressiva revoca delle licenze esterne ed interne e dell’agibilità per l’attività al chiuso. Ovviamente, è da ipotizzare che possa essere ingaggiato un ulteriore contenzioso giudiziario. Senza dimenticare che la proprietà ha già organizzato la serata di Halloween per sabato 30 ottobre.