Alba Adriatica. Il rigetto della concessione edilizia, dopo 5 anni, annullato dal Tar non chiude il contenzioso e il Comune decide di impugnare la sentenza al Consiglio di Stato.
Vivrà un altro passaggio dinanzi alla giustizia amministrativa la vicenda, che nel suo piccolo rappresenta una sorta di elemento urbanisticamente di interesse, che vede contrapposti l’Ente (che nel 2014 rigettò una concessione edilizia) e il provato che al contrario secondo il Tar aveva tutto il diritto di edificare.
La vicenda è ricca di tecnicismi e affonda le due radici nel corso degli anni, quando gli attuali ricorrenti acquistarono un immobile e il terreno oggetto poi della cessione in favore del Comune. Ebbene, durante gli ultimi anni, i proprietari dell’immobile hanno chiesto di sfruttare le capacità edificatorie, con la realizzazione di una struttura extra-alberghiera. Richiesta però rigettata dal Comune.
Il Tar, però, aveva annullato il diniego dell’ufficio urbanistica, affermando un principio.
“Il vincolo di inedificabilità che investe aree cedute o da cedere al Comune, quando quest’ultimo abbia rinunciato alla loro acquisizione pretendendo il versamento del corrispettivo, non si applica, ma tornano ad espandersi le potenziali facoltà edificatorie “.
Ora la giunta, sulla scorta di un parere legale ha deciso di impugnare il provvedimento dinanzi al Consiglio di Stato.