Il Commissario straordinario per la messa in sicurezza del sistema Gran Sasso, Corrado Gisonni, è stato oggi a Teramo e l’occasione è stata buona anche per fare il punto della situazione del sistema acquifero.
Gisonni ha poi parlato dello spostamento imposto ai Laboratori del Gran Sasso delle sostanze pericolose: “Non so se si farà in tempo entro il termine del 31 dicembre, sarei già soddisfatto se si riuscisse entro il 31 gennaio. In generale, però, bisogna iniziare a muoversi”.
Gisonni questa mattina ha incontrato anche il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto,. Presente anche il deputato Fabio Berardini.
D’Alberto ha ribadito come il sistema montuoso del Gran Sasso vada messo al riparo da interferenze e commistioni con l’attività dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e con il sistema autostradale che vi ha realizzato il tunnel più lungo del Centro Italia. Una sovrapposizione di interessi, esigenze e funzioni che se non controllata può vulnerare il delicato equilibrio della nostra montagna ma che, soprattutto, deve essere subordinata sempre alla tutela del bene primario costituito, appunto, dall’acqua.
Proprio per garantire sempre più tale controllo, il Sindaco e il Commissario hanno convenuto sulla necessità di dare maggiore autorevolezza e più risorse alla struttura commissariale, per favorirne operatività ed efficienza. Una struttura finalmente risolutiva e non inceppata dentro i lacci che nel passato le hanno dato impedito di dare i frutti per la quale è stata istituita. E sempre in questo quadro, sindaco e Commissario hanno convenuto sulla necessità di mettere a sistema tutti gli attori della vicenda, chiamati a collaborare nell’ottica fondamentale del valore che è il bene acqua e muoversi su una prospettiva nuova, di cooperazione e sinergia.
Per dare ulteriore concretezza a tale proposito, il sindaco D’Alberto ha chiesto al Commissario di incontrare i sindaci del territorio allo scopo di rendere più fattive le attività di comunicazione e informazione; un passaggio fondamentale, questo, anche nel quadro della tutela dei territori interessati. Infine, D’Alberto ha chiesto interventi rapidi e risolutivi sulla questione dei 100 litri di acqua persi al secondo nel punto di captazione sotto ai Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso a causa della mancata messa in sicurezza dell’acquifero.