Bellante, cittadini denunciano la Provincia

Bellante. A Molino San Nicola la Befana è passata in anticipo e ha lasciato come “regalo”, nella notte di San Silvestro, il passaggio a livello chiuso da recinzioni e ghiaia. Lo scherzo di qualche buontempone? No, una decisione assunta dalla Provincia di Teramo, contro cui è pronta una denuncia proprio da parte dei residenti della frazione di Bellante.

“E’ stato fatto a notte fonda un muro che divide quasi completamente gli abitanti del quartiere dal resto del comune di Bellante, così come fu fatto il Muro di Berlino in una sola notte – protestano i cittadini – Le conseguenze gravissime di questo atto di violenza ordinato dalla Provincia di Teramo ed eseguito dalle Ferrovie dello Stato sono che le auto e i pedoni, soprattutto anziani, per andare a Bellante Stazione dove si trovano tutti i servizi e i negozi devono fare 700 metri in più di strada – impraticabile, pericolosissima e priva di marciapiedi – che mette a rischio l’incolumità delle persone”.

Tra l’altro, come evidenziato dai cittadini, la chiusura del passaggio a livello di Capodanno sarebbe il ripetersi di una storia già avvenuta cinque anni fa, quando il passaggio fu chiuso con barriere di cemento armato e solo la rivolta dei residenti spinse la Provincia a ripristinare la situazione. “Nel 2013 è stato stipulato un accordo firmato da Provincia di Teramo, Ferrovie dello Stato, Prefettura di Teramo e Comune di Bellante dove si stabiliva che la chiusura del passaggio a livello sarebbe stata possibile solo ed esclusivamente dopo la realizzazione di un sottovaso ferroviario per gli abitanti di Molino San Nicola. Invece, in sfregio a quel patto, una barriera invalicabile è stata clandestinamente, nottetempo, messa tra Molino San Nicola e il resto di Bellante”.

Ed attaccano: “Siamo stufi, siamo molto arrabbiati e siamo pronti a qualsiasi gesto collettivo, anche il blocco del traffico ferroviario fino a quando non veranno rimosse le barriere. E chiediamo all’avvocato Renzo Di Sabatino, presidente della Provincia di Teramo e residente a Molino San Nicola: da che parte stai? Con le Ferrovie dello Stato o con i cittadini di San Nicola?”.

I cittadini di Molino San Nicola sono pronti alla denuncia dell’illegittimità formale e sostanziale dell’accordo che è stato stipulato anni fa, “perché quell’accordo porta la firma solo del dirigente tecnico della Provincia e non del presidente o assessore della Provincia di Teramo. Inoltre, il comune di Bellante non ha mai autorizzato con alcun atto deliberativo la chiusura del passaggio a livello, anzi il Consiglio comunale all’unanimità deliberò contro di esso”.

In sintesi, i cittadini chiedono che il passaggio a livello di Molino San Nicola “venga riaperto immediatamente e rimanga aperto per sempre, come è sempre stato, e così risolveremo tutto il problema con zero euro”.

LA RISPOSTA DI DI SABATINO: “RIAPRIAMO”. Il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino ha affidato a Facebook la risposta agli abitanti di Molino San Nicola: “Gentili residenti di Molino S.Nicola del Comune di Bellante. L’ordinanza di chiusura del tratto di SP è dell’agosto 2014, ad opera della precedente amm.ne ed a firma del precedente dirigente dell’area tecnica della Provincia, non confermato dal sottoscritto nell’incarico. L’ordinanza, che non conoscevo e che non sapevo essere stata inviata alle FFSS, fu emanata per evitare una azione risarcitoria da parte delle FFSS. Ho dato indicazioni già da stamattina al nuovo Dirigente dell’area tecnica di procedere ad emettere un nuovo provvedimento, che sospenda gli effetti dell’ordinanza e permetta la riapertura temporanea del tratto di strada in attesa:
A) dei lavori di sistemazione del sottopasso carrabile esistente per il quale avevo già dato disposizioni ai miei uffici individuando le risorse;
B) della realizzazione di un sottopasso pedonale per il quale, su mia richiesta,gli uffici provinciali hanno già elaborato alcune soluzioni progettuali”. 


“Vi informo – prosegue – inoltre che il sindaco del Comune di Bellante ha meritoriamente ottenuto la promessa di finanziamento del sottopasso da parte della Regione per circa €. 300.000. Vi è inoltra l’intesa con il Sindaco che, in caso di mancato ottenimento, provvederà la Provincia con fondi propri derivanti da economie, che ho già provveduto a vincolare. Comprendo la vostra amarezza ma auspico maggior equilibrio e serenità nei commenti nei confronti degli amm.ri comunali e provinciali che da mesi stanno tentando di risolvere un problema delicato proveniente da un accordo FFSS-Provincia di molti anni fa”.

INTERVIENE ANCHE IL SINDACO DI BELLANTE. Anche Mario Di Pietro, sindaco di Bellante, interviene su Facebook in merito al blitz di Capodanno a Molino San Nicola: “Domattina (oggi; ndg) la Provincia revocherà l’ordinanza di chiusura del passaggio a livello e lunedì 5 alle ore 10 in Regione è convocato un tavolo di lavoro con la partecipazione del Comune, della Provincia, della Regione e delle Ferrovie, nel quale chiederò con forza la riapertura del passaggio a livello e il rapido inizio dei lavori per la realizzazione del nuovo sottopasso ciclo pedonale. Informerò passo passo i cittadini sugli sviluppi della questione e sarò sempre al loro fianco nella lotta per scongiurare il grave disservizio che è stato determinato con il bliz di stanotte!”.

L’UFFICIALITA’. Il presidente Renzo Di Sabatino ha disposto la revoca dell’ordinanza di chiusura del passaggio a livello di Molino San Nicola, emessa quest’ultima a luglio scorso e lunedì la Provincia parteciperà ad una nuova riunione con Ferrovie dello Stato, Comune di Bellante e Regione che si svolgerà a Pescara. Con la nuova ordinanza si dispone che il passaggio rimanga aperto altri sei mesi per consentire l’approvazione del nuovo sottopasso ciclopedonale.

“L’ente – si legge in una nota – come rappresentato dieci giorni fa ad una riunione in Regione alla presenza del sindaco di Bellante, Mario Di Pietro, del consigliere provinciale incaricato alla viabilità, Mauro Scarpantonio e dall’ingegnere Dario Melozzi, ha già predisposto il preliminare d’intesa con l’amministrazione bellunese. Grazie al progetto, l’esecutivo sarà pronto entro due mesi,  la Regione ha concesso un finanziamento di circa 300 mila euro che servirà a realizzare una via di collegamento alternativa al passaggio al livello chiuso da Ferrovie dello Stato nell’ambito “di un processo tecnico irreversibile” che risponde all’adeguamento degli standard di sicurezza”.

 

I RESIDENTI RESTANO SUL PIEDE DI GUERRA
Che questo paese sia allo sbando lo si constata non solo dai grandi tragici eventi che si susseguono quotidianamente e che sistematicamente sono imputati al caso alla fatalità, alla meteorologia e quando non all’astrologia, ma specie da tutti i minimi accadimenti errati, illogici, assurdi, quotidiani, che dimostrano platealmente l’incapacità, la superficialità, l’insipienza di chi ci amministra e dei componenti le strutture che dovrebbero attuarne le direttive, le disposizioni e le deliberata.
A cavallo di S. Silvestro, la chiusura del passaggio a livello di Molino S. Nicola di Bellante da parte di RFI, con l’avallo della Provincia, mostra a che livello è arrivato questo paese e nell’occasione Bellante.
A parte, inoltre, qualsiasi valutazione tecnica del sottovia realizzato anni fa in sostituzione del passaggio a livello stesso e della sua utilizzabilità, chiudere improvvisamente, la sera dell’ultimo dell’anno, una strada provinciale, senza portare il fatto a conoscenza della cittadinanza non è solamente un’idiozia, ma un fatto gravissimo di civiltà, ma soprattutto di mancanza di DEMOCRAZIA.
L’asserzione da parte del Presidente della Provincia del fatto che né Lui e né il Suo staff erano a conoscenza del fatto è ancora più grave: ciò dimostra che le strutture amministrative (che non sono rappresentate solamente dal Presidente e dal dirigente del settore) sono “in tutt’altre faccende affaccendate” e non certamente nelle faccende che interessano i cittadini e il pubblico da Loro amministrati.
I cittadini di Molino San Nicola in questa occasione non possono che esprimere la loro più totale contrarietà non solo all’operazione di chiusura del passaggio a livello, ma specialmente alle modalità con le quali essa è stata eseguita: sprezzante di tutte le esigenze, le necessità e i bisogni degli abitanti del quartiere e di coloro che vi esplicano le proprie attività.
Infatti la particolare conformazione del quartiere lo ha reso già un agglomerato isolato dal contesto civico di Bellante a causa della viabilità, resa sempre più precaria dalle ricorrenti esondazioni dell’adiacente Tordino, con un unico collegamento per le vie di fuga attraverso un ponte verso il comune di Castellalto e un sottopassaggio verso la statale 80 tortuoso e spesso soggetto ad allagamenti o a chiusure al traffico per altri motivi tecnici.
Il disagio è accentuato ancor più dal fatto che il quartiere ha carattere residenziale, con assoluta assenza di esercizi commerciali o di altra natura. Questo costringe i cittadini, dopo la chiusura del passaggio a livello, a raggiungere i servizi e i centri commerciali della zona per tutti gli approvvigionamenti, attraverso il sottopasso, cosa molto difficoltosa per i disabili, le persone anziane, le mamme con carrozzine e per tutti coloro che debbono usufruire del servizio autobus e delle ferrovia. Ciò tanto più in quanto il predetto sottopasso, costruito in sostituzione al passaggio a livello, non presenta alcuna misura di sicurezza (mancano i marciapiedi), nessuna illuminazione e nessuna altra salvaguardia della incolumità degli utenti costretti a transitarvi.
Alla luce di quanto sopra esposto i cittadini chiedono l’immediata riapertura del passaggio a livello, ben consci che le loro richieste, tra riunioni al vertice, tavoli di lavoro, discussioni nei consessi politi e deliberanti saranno rimandate alle calende greche e, quindi, certamente disattese.
Certi di ciò, a parte la valutazione che faranno del comportamento dei rappresentanti del popolo, i cittadini di Molino S. Nicola preavvertono già da ora che l’intera collettività intraprenderà tutti i mezzi messi a disposizione dall’ordinamento per salvaguardare gli interessi e l’incolumità degli abitanti del quartiere.

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