Roseto. La chiusura dei canali di deflusso delle acque piovane, il consumo del territorio con l’urbanizzazione di alcune aree hanno accentuato il fenomeno del dissesto idrogeologico nel territorio comunale di Roseto, soprattutto nelle zone periferiche tra Cologna Paese e Montepagano
. Si tratta di una zona non densamente abitata, ma comunque trafficata e scarsamente illuminata. Non solo, ma i punti in cui lo smottamento ha creato dei dislivelli o ha inghiottito piccole porzioni di strada, non sono adeguatamente segnalati.
Rappresentano un pericolo per gli automobilisti. Le colonnine catarifrangenti e i segnali stradali sono finiti nella scarpata, mentre le acque piovane hanno eroso anche tratti sottostanti di asfalto. Esiste il reale pericolo che con le prossime piogge smottamento ed erosione possano peggiorare la situazione. Da tempo gli abitanti di Contrada Tanesi, a Roseto, chiedono un intervento contro il rischio idrogeologico.
Perché poi di questo si tratta. Gli antichi canali di scolmo delle acque piovane, che un tempo delimitavano i confini delle proprietà terriere, sono stati quasi tutti richiusi. Così la natura ne ha creato degli altri in punti pericolosi.
In alcune zone sono stati realizzati dei muri di contenimento, ma la questione deve essere affrontata con un progetto molto più ampio di cui dovrà quanto prima occuparsi la Regione Abruzzo, visto che il dissesto idrogeologico interessa ampie fasce del territorio collinare e sub collinare del teramano. In passato il sindaco di Roseto Enio Pavone ha sollecitato i proprietari dei terreni a mantenere puliti i canali per la raccolta delle acque piovane e a ripristinarli laddove sono stati di fatto cancellati. Ma ad oggi l’appello del primo cittadino rosetano sembra essere caduto nel vuoto.
Lino Nazionale