Giulianova, affondamento “Santa Barbara”, per l’armatore è doloso VIDEO

Giulianova. “In questi anni abbiamo subito furti e danni alle reti. Pensiamo che l’affondamento della nostra imbarcazione non sia accidentale.

Crediamo che qualcuno abbia aperto una valvola di sentina, consentendo quindi all’acqua di entrare sino a quando il mare non ha inghiottito quasi del tutto il nostro peschereccio”. Non sembra avere dubbi Mauro Pasquale, uno dei due armatori pugliesi del “Santa Barbara”, il peschereccio di 60 tonnellate di stazza che pratica la pesca a volante per la cattura del pesce azzurro, affondata la mattina di domenica, all’alba mentre era ormeggiata al molo nord del porto di Giulianova a seguito probabilmente dell’apertura di una presa di sentina da cui è poi entrata l’acqua.

Secondo il proprietario, insomma, non ci sarebbero dubbi sulla natura dolosa dell’affondamento. Anche se il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo giuliese, il tenente di Vascello Sandro Pezzuto, è cauto e non si sbilancia, confermando che ci sono delle indagini in corso per accertare le cause dell’affondamento.

Il peschereccio, che già in passato aveva subito altri danni come il taglio delle reti e il furto di carburante, comunque è stato riposizionato, dopo quasi due giorni di tentativi, in linea di galleggiamento mentre in tarda mattinata sono iniziate le operazioni di alaggio per essere trasferito nel vicino cantiere navale per i lavori di riparazioni. Servirà un intervento da 50mila euro, sperando che il motore non abbia subito danni durante la permanenza in mare, a circa due metri di profondità.

Una volta che il Santa Barbara è tornato a galleggiare, l’equipaggio e gli armatori hanno potuto constatare che la struttura portante dello scafo non ha subito danni che invece si sono registrati all’opera morta, ovvero alla murata di poppa che presenta uno squarcio causato durante il tentativo di riportare la barca a galla. La pesca a volante viene eseguita da due imbarcazioni gemelle. Con la Santa Barbara naviga il motopesca Venere che dovrà restare ora ferma in porto. 15 membri di equipaggio in tutto che stanno lavorando alacremente per tornare quanto prima in mare.

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Lino Nazionale 

 

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