Roseto. Sembrava tutto finito in quel pomeriggio torrido di luglio quando negli uffici della Regione l’azienda emiliana aveva comunicato la mancata condivisione del proprio progetto industriale, che prevedeva la trasformazione in contratto agricolo per i propri operai. L’ultima idea, da parte dell’azienda rosetana, di affidare ad esterni alcuni servizi, ha mandato su tutte le furie i lavoratori che, riunitisi in assemblea nella giornata di ieri con i sindacati, hanno proclamato a partire da lunedì 27 ottobre sciopero ad oltranza di otto ore fino al 3 novembre compreso.
Nel documento, firmato da Cisl e Cgil, si ribadisce che “il progetto così come descritto dall’azienda, è stato nettamente respinto dalle rappresentanze sindacali e da tutte le assemblea dei lavoratori”.