Mosciano, operai perdono 70mila euro per un errore del sindacato: la lettera

tfrMosciano. Un errore nel modulo di richiesta riscatto Tfr da parte del sindacato, la Cgil, fa perdere 70mila euro agli operai di una ditta in liquidazione.

La lettera-denunciata è stata scritta da Gabriele Costantini, operaio giuliese della Lavaal srl, ora Lavaal International, azienda di Mosciano. L’episodio “risale alla data 03/01/2012,quando il sottoscritto – scrive Costantini – insieme ai colleghi di lavoro viene convocato nei locali della Cgil di Giulianova per riempire il modulo della richiesta di riscatto del tfr nei confronti dei rispettivi fondi pensione. La nostra ditta LAVAAL SRL in liquidazione, viene dichiarata fallita dal tribunale di Teramo. All’epoca dei fatti noi eravamo tutti iscritti al sindacato di categoria (unica sigla presente nella nostra ditta per più di 20 anni), convocati nei locali della Cgil veniamo assistiti dal segretario provinciale che ci dà le disposizioni necessarie per riempire il modulo,facendo barrare a tutti la richiesta di riscatto totale nella misura del 100% al fondo,comportando poi successivamente la non possibilità di attivazione del fondo di garanzia Inps, visto che la normativa vigente prevede espressamente l’iscrizione ad un fondo pensionistico per accedere al fondo di garanzia in caso di mancato pagamento. Il segretario provinciale della Cgil,nonostante fosse già da diverso tempo a conoscenza delle difficoltà economiche della ditta in merito ai pagamenti dovuti al fondo, discorsi e preoccupazioni ripetuti in più di un’occasione nelle varie assemblee sindacali nel nostro luogo di lavoro, teneva a precisare che le preoccupazioni erano ‘infondate’ in quanto la richiesta la potevamo compilare in sua presenza ed ovviamente con il suo aiuto. Da qui nasce la nostra odissea, essendo stati indotti in errore, lo stesso ha determinato una perdita complessiva di quasi 70.000, le lascio immaginare la rabbia di noi operai che in questo momento di forte crisi ci vediamo costretti ad affrontare una situazione del genere, un collega trovatosi in difficoltà economiche è stato anche costretto a vedere la propria autovettura”.

Da lì è partita l’odissea degli operai e la ‘rabbia’ che cresceva perché “nei diversi incontri successivi l’ increscioso evento, invece di trovare una soluzione consona, magari ammettendo il proprio errore e vedere come poter trovare una soluzione, d’altronde siamo umani ed uno sbaglio può capitare a tutti, coloro che noi pensavamo potessero tutelare gli interessi degli operai alla fine, in questo paese pieno di paradossi ed incoerenze ha tutelato solo i propri meri interessi, proponendoci solo fantasiosi ricorsi verso i fondi e l’Inps. Oggi ci vediamo costretti per ovvi motivi a cancellare tutte le deleghe della Cgil,che per oltre 20 anni è stata presente in ditta, e affidarci ad un legale in questo caso l’avvocato Giuseppe Di Giandomenico di Giulianova, che con una lettera di richiesta risarcimento danni cerca di tutelare i nostri interessi, tenendo presente che ovviamente in mancanza di risposte positive ci vedremmo costretti ad adire il competente Tribunale onde richiedere la soddisfazione dei nostri diritti”.

Costantini ha poi concluso la lettera esprimendo a titolo personale solidarietà a tutti i vecchi colleghi di lavoro che purtroppo non sono rientrati in ditta ed attualmente sono in mobilità.

 

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