Il Tar del Lazio respinge ricorso Cogevo e conferma validità Area Marina Protetta Torre Cerrano

AMP Torre del CerranoPineto. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, con l’ordinanza del 3 settembre, ha respinto il ricorso del Co.ge.vo., Consorzio Gestione Vongole del Compartimento Marittimo di Pescara, che chiedeva la sospensiva del decreto istitutivo dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e del Regolamento per la disciplina delle attività consentite nelle diverse zone di protezione.

Il provvedimento sostanzialmente ribadisce il concetto che il metodo di dragaggio dei fondali  con le turbosoffianti  utilizzato dal Consorzio è del tutto incompatibile con la tutela dell’ecosistema dell’Area Marina Protetta; inoltre, che la superfice dell’area non è pregiudizievole  all’esercizio della pesca, trattandosi di 7 chilometri di costa su un totale di circa 82.

Il contezioso era stato innescato dal Co.ge.vo. lo scorso maggio, prima delle elezioni amministrative, allorquando la Regione Abruzzo aveva annullato con delibera il proprio parere positivo espresso nell’ambito del processo  di costituzione dell’AMP Torre del Cerrano. Una vicenda a dir poco assurda considerato che la stessa Regione si era costituita, tramite il Consorzio di Gestione dell’AMP, contro il ricorso al TAR presentato dal Co.ge.vo. per l’annullamento del decreto istitutivo dell’Area marina protetta.

Il Presidente dell’AMP Torre del Cerrano Benigno D’Orazio nell’esprimere viva soddisfazione per l’esito del ricorso ha dichiarato: “Ero molto fiducioso e questa causa vinta si aggiunge alla precedente, fugando ogni possibile dubbio sull’istituzione dell’Area marina protetta. Spero, pertanto, che questa ulteriore decisone ponga fine ai continui attacchi nei confronti dell’AMP, attacchi che non hanno fondamento né giuridico né sostanziale. Purtroppo, le considerazioni da me svolte, sin dal maggio scorso, in ordine alla delibera della Giunta Regionale che in modo artificioso cercava di riaprire l’iter istitutivo del Parco, trovano oggi puntuale conferma: si trattava solo di un’ennesima beffa ai danni dei pescatori. Non mi esalto dunque per la vittoria odierna – prosegue D’Orazio –  ma sono già al lavoro affinché si possa dare una risposta compiuta sia alle richieste del Co.ge.vo. che delle varie associazioni locali pro Parco (il tema è stato da me posto all’attenzione dell’Assemblea del Parco sin dal luglio scorso). Ovviamente, l’unica condizione che pongo è quella di avere a che fare con interlocutori seri e credibili, perché non è tollerabile che di giorno si inneggi alla pesca sostenibile ed attrezzi eco-compatibili, mentre di notte si pongano in essere vere e proprie azioni  criminali portate avanti da oltre 20 vongolare che saccheggiano l’Area marina protetta con le loro turbosoffianti”.

Ordinanza Tar Area Marina Protetta Torre Cerrano: la soddisfazione del WWF

Intanto, nel più breve tempo possibile si terrà una riunione congiunta tra l’Assemblea del Parco e la Commissione di Riserva (presieduta dal professor Paolo Dell’Anno) al fine di esaminare queste problematiche così importanti; il Presidente D’Orazio non farà mancare la sua proposta agli organi che dovranno assumere le decisioni finali sul tema.

“La sentenza del TAR Lazio che ha respinto il ricorso del COGEVO contro l’istituzione dell’Area Marina Protetta di Torre di Cerrano è una splendida vittoria per l’ambiente e per la legalità”, dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia. “Per l’ambiente perché conferma la tutela dell’unico tratto di mare antistante la costa abruzzese su cui è presente un’area marina protetta; per la legalità perché ribadisce che le leggi vanno rispettate e che le soluzioni ai problemi vanno ricercate senza atteggiamenti violenti e prevaricatori. Bene hanno fatto il Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta ed il Ministero dell’Ambiente a resistere davanti al TAR in maniera ferma e determinata”.

L’ordinanza del TAR conferma pienamente quanto da sempre sostenuto non solo dal WWF, ma anche da tutto il mondo ambientalista e dalle associazioni di categoria (commercianti, albergatori e balneatori) di Pineto e Silvi: la limitazione all’esercizio della pesca riguarda una minima porzione dello spazio a disposizione (7 km di costa su un totale di 82 km), tale da non costituire un pregiudizio alla pesca; il metodo di pesca tramite dragaggio dei fondali con le turbosoffianti appare incompatibile con la tutela dell’ecosistema dell’Area Marina Protetta; dalla comparazione degli interessi coinvolti, stante la presenza di un’area protetta, deve ritenersi preminente quello della salvaguardia ambientale.

“Dopo questa pronuncia del TAR Lazio”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo, “ci aspettiamo un’intensificazione dei controlli nell’Area Marina Protetta Torre di Cerrano al fine di impedire l’ingresso di turbosoffianti come si è verificato costantemente negli ultimi mesi e come abbiamo denunciato anche la scorsa settimana. È ora che i comportamenti illegali siano contrastati con maggiore efficacia e più determinazione”.

Il WWF ribadisce quanto riportato nel documento sottoscritto a luglio da tutte le associazioni ambientaliste e di categoria operanti nel territorio dell’Area Marina Protetta di Torre di Cerrano: le soluzioni agli eventuali problemi dei vongolari devono essere ricercate nel rispetto della legalità e di quanto stabilito dalle leggi che tutelano questa come tutte le altre aree marine protette italiane.

COGEVO CONTRO WWF: ‘SI ACCANISCONO CONTRO PESCATORI E LE LORO FAMIGLIE”

“E’ inaudito come i signori del WWF Abruzzo possano vantarsi e festeggiare del fatto che il Tar del Lazio non abbia accolto il ricorso del Cogevo, si vantano di tutelare un area protetta situata in una regione che vanta la maglia nera in Italia come inquinamento del mare e fluviale anche nell area del Cerrano. Cosa state proteggendo?” replica Walter Squeo di Federpesca Abruzzo. “E’ scandaloso e assurdo l’accanimento di questi che si definiscono Ambientalisti e poi i nostri corsi d aqua sono fra i più inquinati d’Italia. E’ una vergogna, logicamente non finirà qui la vicenda. Se non si troverà una soluzione i pescatori saranno uniti a tutela del lavoro e delle loro famiglie. Il WWF – conclude Squeo – si accanisce solo contro pescatori e le loro famiglie”, conclude Squeo.

 

 

 

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