I soldi ci sono, ma i lavori ancora non partono. Mentre tarli e formiche continuano incessantemente nella loro opera di “distruzione”, divorando giorno dopo giorno il legno utilizzato per realizzare il ponte ciclopedonale sul fiume Tordino.
Al di là di qualche rattoppo per garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti, non è più il caso di procrastinare nel tempo l’inizio degli interventi di recupero della struttura. Nei prossimi giorni il vice sindaco di Roseto Simone Tacchetti chiederà un incontro con il primo cittadino di Giulianova, Jwan Costantini, per affrontare l’argomento.
L’estate è ormai alle porte, restano ancora pochi turisti, ma il periodo è quello giusto per pianificare i lavori di recupero del ponte in legno che unisce le due città. Ci sono 300mila euro, fondi concessi dalla Regione Abruzzo più di un anno e mezzo fa, e che sono già nella disponibilità del Comune di Giulianova. Visto che il progetto, che prevede la sostituzione di tutte le parti danneggiate, richiederà del tempo, almeno 6 mesi, per Tacchetti bisogna fare in modo che le opere partano a stretto giro, già in autunno.
Ecco perché vuole il confronto con l’amministrazione comunale di Giulianova, per capire se le procedure di affidamento degli interventi sono già state avviate. Altrimenti si rischia di affrontare la stagione estiva 2021 ancora con il ponte malmesso.
Il vice sindaco di Roseto in passato più volte aveva minacciato di chiudere l’attraversamento in legno sul Tordino perché non c’erano le condizioni per garantire l’assoluta incolumità di pedoni e ciclisti. Il provvedimento drastico è stato evitato solo perché si è deciso di intervenire con soluzioni tampone, sistemando “toppe” nei punti più pericolosi. Ma ora bisogna procedere con i lavori da 300mila euro. Perché un altro inverno così significherebbe peggiorare drasticamente la situazione.